Grado della Celebrazione: MEMORIA F. - Colore liturgico:VERDE
«E' bello morire a causa degli uomini, per attendere da Dio l'adempimento delle speranze di essere da lui di nuovo risuscitati; ma per te la risurrezione non sarà per la vita». (2 Mac 7,14)
«E' bello morire a causa degli uomini, per attendere da Dio l'adempimento delle speranze di essere da lui di nuovo risuscitati; ma per te la risurrezione non sarà per la vita». (2 Mac 7,14)
Breve biografia
Sarebbe più facile tracciare la storia del culto dei santi Cosma e Damiano che dare notizie della loro vita e della loro morte. La tradizione li vuole fratelli, medici, arabi e martiri. Il loro culto nacque a Cyr, città della Siria settentrionale, dove nel V secolo era una basilica ad essi dedicata, e nel 530 il pellegrino Teodosio afferma che ivi furono martirizzati. La loro fama si propagò rapidamente e si trovano tracce del loro culto in Cilicia, a Edessa, in Egitto. Papa Simmaco (498-514) consacrò loro un oratorio a Roma e Fulgenzio un monastero in Sardegna, nel 520. Nell'ottavo secolo Gregorio II istituì una Messa stazionale nel giovedì della terza settimana di quaresima e la fissò nella loro Chiesa. I due santi sono oggi Patroni di una associazione di medici cattolici e delle Facoltà di Medicina.
Dal vangelo secondo Luca (9,23-26)
Chi perderà la propria vita per me, la salverà.
In quel tempo, Gesù diceva a tutti: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vorrà salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per me, la salverà.
Che giova all'uomo guadagnare il mondo intero, se poi si perde o rovina se stesso?
Chi si vergognerà di me e delle mie parole, di lui si vergognerà il Figlio dell'uomo, quando verrà nella gloria sua e del Padre e degli angeli santi».
Essi hanno dato la vita come Cristo ha dato la vita per noi.
Dall' omelia per la Solennità dei Santi Medici Cosma e Damiano di Mons. Camillo Cibotti
La vita e l'esempio dei Santi Cosma e Damiano fanno rifiorire la Chiesa. Per loro è proprio vero ciò che dice il Vangelo: «Chi vorrà salvare la propria vita la perderà, ma chi perderà la propria vita per me la salverà». E noi ne siamo testimoni, perché c’è un solo motivo per il quale noi siamo ancora qui, a distanza di secoli, a narrare le loro gesta gloriose: perché essi hanno dato la vita come Cristo ha dato la vita per noi. E noi siamo disposti a fare lo stesso: a dare la vita? E allora non lasciamoci risucchiare dal vortice di un attivismo anonimo che del mondano riesce a fare il palcoscenico di una vita pianificata e ripetitiva, che di originale non ha nulla e che rende le persone pedine della moderna scacchiera del consumismo.
Riappropriamoci della nostra vita! Facciamo della nostra esistenza un’offerta gradita a Dio e facciamo del nostro quotidiano la nostra totale disposizione a fare la volontà di Dio, con quella stessa gratuità e docilità dei Santi Cosma e Damiano. È questo il modo più efficace di imitare i Santi Medici: incarnare nella vita di ogni giorno la nostra autentica testimonianza di fede; attualizzare il martirio condividendo in pienezza le nostre prove quotidiane, rivisitate e riproposte come fattiva adesione a Cristo.
Alla difficoltà che può generare sconforto e sconcerto, rispondiamo con l’ascolto alle parole di Gesù:«Abbiate fiducia, io ho vinto il mondo» (Gv 16, 33). E a chi volesse ricercare la fonte del coraggio e dell’agire virtuoso di un così eroico sacrificio di sé, come l’abbiamo conosciuto nei Santi Cosma e Damiano, non posso che riproporre il sacrificio del Figlio di Dio che è “unico principio e modello di ogni martirio”. A Cristo Re dei martiri onore e gloria nei secoli d ei secoli. Così sia!
Preghiera
Ti glorifichi la Chiesa, Signore, nel santo ricordo dei martiri Cosma e Damiano; tu che hai dato loro la corona della gloria, nella tua provvidenza concedi a noi il conforto della loro protezione. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.