Mercoledì della XIX settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)

Grado della Celebrazione: Feria - Colore liturgico: Verde 
Il potere di perdonare il male non è il potere giuridico dell'assoluzio­ne, è il potere di diventare una presenza trasfi­gurante anche nelle esperienze più squallide, più impure, più alterate dell'uomo. (Don Michele Do)

Dal Vangelo secondo Matteo (18,15-20)
Se ti ascolterà avrai guadagnato il tuo fratello.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va’ e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; se non ascolterà, prendi ancora con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterà costoro, dillo alla comunità; e se non ascolterà neanche la comunità, sia per te come il pagano e il pubblicano.
In verità io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo.
In verità io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro».
 

Se ti ascolterà

Le parole che Gesù oggi rivolge ai discepoli, e quindi anche a noi, sono estremamente importanti per la nostra vita presente e futura.  Gesù vuole farci comprendere che siamo tutti fratelli, tutti legati l’uno all’altro dal filo invisibile della fratellanza, che Egli stesso ci ha donato con la Sua morte e risurrezione.  Siamo tutti responsabili l’uno dell’altro. Non possiamo, come Caino, rispondere a Dio: “Sono forse il custode di mio fratello?”, perché Egli ci risponderebbe: “Sì, sei il custode di tuo fratello”.  Pertanto, se vediamo che uno dei fratelli si allontana dalla via del Signore, è nostro dovere avvertirlo, convincerlo a tornare sui suoi passi. E se ci ha fatto del male, oltre a perdonarlo e, se necessario, a porgergli l’altra guancia, dobbiamo fare in modo che egli si penta del male commesso e torni, come il figlio prodigo, a chiedere perdono al Padre buono, che Lo attende sulla soglia di casa.  Il nostro destino eterno, come pure quello dei nostri fratelli, lo costruiamo con le nostre mani fin da ora. Dipende da noi liberarci scambievolmente dalle catene del peccato e stringere legami di amicizia e di amore con le persone che ci vivono accanto.  Il Signore Gesù ce lo ha promesso, ed Egli è fedele in eterno: “dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro”.  Questa promessa ci riempie il cuore di gioia, perché anche in questo momento, sia pure solo attraverso il mezzo mediatico, Gesù è qui, è presente fra di noi. Per Lui non ci sono barriere, non ci sono distanze né di tempo né di spazio.

Preghiera 
Gesù, noi crediamo fermamente che Tu sei qui, in mezzo a noi, e con noi elevi al Padre, insieme allo Spirito Santo, la preghiera: Fa’ che tutti gli uomini Ti amino e si amino fra di loro, che tutti si mettano d’accordo per chiederTi, o Padre, la pace e l’unità fra tutti i popoli, affinché si realizzi davvero il sogno di sempre: un solo gregge sotto un solo pastore. Fa’ che tutti si sentano indissolubilmente legati l’uno all’altro, in modo che l’uno corregga l’altro, ci si sorregga a vicenda nel cammino incerto, la sofferenza sia condivisa e la gioia e la pace si diffondano contagiando tutto il mondo.