Giovedì della XIX settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)

Grado della Celebrazione: Feria - Colore liturgico: Verde
Volete essere felici per un istante? Vendicatevi! Volete essere felici per sempre? Perdonate (Henri Lacordaire)

Dal Vangelo secondo Matteo (18,21-19,1)
Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette.

In quel tempo, Pietro si avvicinò a Gesù e gli disse: «Signore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte?».
E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette.
Per questo, il regno dei cieli è simile a un re che volle regolare i conti con i suoi servi. Aveva cominciato a regolare i conti, quando gli fu presentato un tale che gli doveva diecimila talenti. Poiché costui non era in grado di restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, i figli e quanto possedeva, e così saldasse il debito. Allora il servo, prostrato a terra, lo supplicava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa”. Il padrone ebbe compassione di quel servo, lo lasciò andare e gli condonò il debito.
Appena uscito, quel servo trovò uno dei suoi compagni, che gli doveva cento denari. Lo prese per il collo e lo soffocava, dicendo: “Restituisci quello che devi!”. Il suo compagno, prostrato a terra, lo pregava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò”. Ma egli non volle, andò e lo fece gettare in prigione, fino a che non avesse pagato il debito.
Visto quello che accadeva, i suoi compagni furono molto dispiaciuti e andarono a riferire al loro padrone tutto l’accaduto. Allora il padrone fece chiamare quell’uomo e gli disse: “Servo malvagio, io ti ho condonato tutto quel debito perché tu mi hai pregato. Non dovevi anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te?”. Sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non avesse restituito tutto il dovuto.
Così anche il Padre mio celeste farà con voi se non perdonerete di cuore, ciascuno al proprio fratello».
Terminati questi discorsi, Gesù lasciò la Galilea e andò nella regione della Giudea, al di là del Giordano.
 

Perdonare sempre

“Settanta volte sette” è il numero perfetto, cui non si può aggiungere né togliere nulla. Perdonare “settanta volte sette” e perdonare con amore, e perdonare “sempre”, senza alcuna eccezione... è lo sforzo più grande che il Signore ci chiede. Sì, perché la nostra umanità è naturalmente inclinata verso la legge del taglione: “occhio per occhio, dente per dente”! Oppure si perdona, ma non si dimentica, “ci si lega al dito” l’offesa e si aspetta solo, sia pure senza rendersene conto, l’occasione buona per “rifarsi”… Purtroppo siamo deboli e incapaci! Se contiamo solo sulle nostre forze ci riuscirà davvero molto difficile perdonare “sempre”, come Gesù vuole. Dobbiamo chiedere a Dio la forza di imitare Gesù che perdona il triplice rinnegamento di Pietro, che intercede per i Suoi stessi crocifissori... che avrebbe perfino perdonato il traditore, se solo Gli avesse rivolto lo sguardo colmo di lacrime di pentimento… Se poi pensiamo a tutte le volte che, gravemente o meno, abbiamo offeso il Signore con i nostri piccoli o grandi tradimenti, con le indifferenze, gli egoismi, le ingratitudini… Eppure, ogni volta siamo stati perdonati e riaccolti nella Famiglia di Dio dal Padre misericordioso come figli prodighi. Quante volte Gesù, da buon Pastore, è venuto a cercarci per riportarci nell’ovile, prendendoci fra le sue braccia amorose, donandoci il perdono ancora prima che noi glielo chiedessimo… E allora, come non ricambiare questo Amore immenso, che sa perdonare ogni nostra offesa?

Preghiera 
Aiutaci, Signore, ad imitarti e fa’ che nessuno ci sia creditore di perdono. Fa’ che mai dimentichiamo che ogni giorno, quando recitiamo il “Padre nostro”, chiediamo a Dio di perdonarci “così come noi perdoniamo”. Facciamo in modo che questa preghiera non diventi per noi motivo di condanna.