15 agosto - Assunzione della Beata Vergine Maria

Grado della Celebrazione: SOLENNITA' - Colore liturgico: BIANCO
Oggi, e ogni giorno della nostra vita, Maria, con la sua umiltà, la sua discrezione, la sua docilità e il suo materno amore, ci ricorda che noi tutti siamo cittadini del Cielo, destinati a dare gloria a Dio e a proclamare al Signore il nostro personale Magnificat.

Dogma cattolico
L'Immacolata Vergine, preservata immune da ogni colpa originale, finito il corso della sua vita, fu assunta alla celeste gloria in anima e corpo e dal Signore esaltata quale regina dell'universo, perché fosse più pienamente conforme al Figlio suo, Signore dei dominanti e vincitore del peccato e della morte'. (Conc. Vat. II, 'Lumen gentium', 59). L'Assunta è primizia della Chiesa celeste e segno di consolazione e di sicura speranza per la chiesa pellegrina. La 'dormitio Virginis' e l'assunzione, in Oriente e in Occidente, sono fra le più antiche feste mariane. Questa antica testimonianza liturgica fu esplicitata e solennemente proclamata con la definizione dommatica di Pio XII nel 1950. (Mess. Rom.)

Papa Benedetto XVI
E’ un mistero grande quello che oggi celebriamo, è soprattutto un mistero di speranza e di gioia per tutti noi: in Maria vediamo la meta verso cui camminano tutti coloro che sanno legare la propria vita a quella di Gesù, che lo sanno seguire come ha fatto Maria. Questa festa parla allora del nostro futuro, ci dice che anche noi saremo accanto a Gesù nella gioia di Dio e ci invita ad avere coraggio, a credere che la potenza della Risurrezione di Cristo può operare anche in noi e renderci uomini e donne che ogni giorno cercano di vivere da risorti, portando nell’oscurità del male che c’è nel mondo, la luce del bene.

Vigilia dell' Assunzione della Beata Vergine Maria
Una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi.

Dal vangelo secondo Luca (11,27-28)
Beato il grembo che ti ha portato!

In quel tempo, mentre Gesù parlava alle folle, una donna dalla folla alzò la voce e gli disse: «Beato il grembo che ti ha portato e il seno che ti ha allattato!».
Ma egli disse: «Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!».


Beato il grembo che ti ha portato
Commento di Paolo Curtaz

È un cuore di mamma, quello che alza il suo grido per invidiare la madre di Gesù! Quante volte le madri non sanno trattenere il loro orgoglio per la creatura che hanno portato nel grembo! Me lo immagino Gesù che si interrompe, spaesato, sorride guardando la madre troppo impulsiva e dice una parola che descrive bene sua madre Maria di Nazareth, colei che ha accolto la Parola rendendola carne. Maria è proposta come modello dei discepoli: lei, prima tra i discepoli. Dobbiamo davvero liberare la nostra mente da duemila anni di devozioni per ritrovare la quindicenne che accoglie con maturità inaudita l'annuncio dell'angelo, per riscoprire la natura profonda dell'acerba adolescente di Nazareth. Noi ti ammiriamo piccola Maria, e come tua cugina Elisabetta siamo esterrefatti dalla tua adolescenziale impudenza, dalla tua folle generosità che solletica e seduce Dio che ti chiede di essere la porta d'ingresso dell'Eterno nell'umanità. Maria accoglie la Parola che, in lei, diventa carne, volto, voce, vede la Parola crescere e sgambettare per casa, insegna a Dio a parlare, a pregare, ad allacciarsi i sandali. Che inaudito mistero è Nazarteh e la sua semplicità, per noi che mal sopportiamo la quotidianità sempre uguale e ripetitiva, banalità che Dio abita e riempie di straordinarietà... Che Maria ci assista nel nostro voler essere discepoli, sia lei, davvero, a guidarci, a prendere sul serio Dio, perché anche in noi egli faccia grandi cose come ha fatto in lei...

Preghiera 
O Dio, che volgendo lo sguardo all’umiltà della Vergine Maria l’hai innalzata alla sublime dignità di madre del tuo unico Figlio fatto uomo e oggi l’hai coronata di gloria incomparabile, fa’ che, inseriti nel mistero di salvezza, anche noi possiamo per sua intercessione giungere fino a te nella gloria del cielo. Per il nostro Signore Gesù Cristo...

Solennità dell' Assunzione della Beata Vergine Maria
Rallegriamoci tutti nel Signore, in questa solennità della Vergine Maria; della sua Assunzione gioiscono gli angeli e lodano il Figlio di Dio.
 
Dal Vangelo secondo Luca (1,39-56)
Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente: ha innalzato gli umili.

In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo.
Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».
Allora Maria disse:
«L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva. D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente e Santo è il suo nome; di generazione in generazione la sua misericordia per quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote. Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva detto ai nostri padri, per Abramo e la sua discendenza, per sempre».
Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.
 
 L’anima mia magnifica il Signore
Meraviglioso il canto di lode e di gioia che sgorga dal petto di Maria, in questo incontro con Elisabetta che, più che un incontro, sembra uno scontro di due stelle che finalmente si riconoscono e sprizzano scintille di gioia tutt’attorno. Elisabetta riconosce in Maria il mistero che Dio ha compiuto in lei, e la giovane fanciulla canta e danza di gioia perché ora è certa che l’annuncio dell’angelo davvero si è realizzato in lei e nell’anziana cugina. Ora, finalmente, tutte le profezie da lei ascoltate nella sinagoga di Nazareth ricevono conferma nel saluto di Elisabetta e nei sussulti di gioia del piccolo bambino che diverrà il Precursore del Cristo Gesù. E noi, di fronte a questo racconto, sentiamo una grande gioia nascere in cuore, una nostalgia di santità che ci fa desiderare di cantare con Maria il nostro “Magnificat”. Anche in noi, infatti, nella nostra piccola grigia esistenza di povere fragili creature, nascono qua e là scintille di meraviglie divine, che ci fanno partecipare di quell’unica grande storia umana il cui artefice è Dio stesso. 
 
Preghiera
Grazie, piccola fragile fanciulla di Nazareth, che hai liberato la tua gioia in questo straordinario canto, canto di lode e di vittoria, canto di gratitudine e di speranza, che riassume tutta la storia della salvezza. Aiutaci, Maria, a gioire anche noi delle opere meravigliose che Dio ha compiuto ed ogni giorno compie nella nostra vita, opere che spesso non riusciamo neppure a vedere con i nostri occhi annebbiati di egoismi e di paure… Tu, Vergine Maria, con la spontaneità del tuo canto, ci incoraggi a seguirti, a fidarci di questo Dio che compie meraviglie impensabili e impossibili, che ha fatto grandi cose in te e anche in noi, quando il nostro cuore è aperto a riceverle e quando ci lasciamo “fare” così come Egli vuole. Salve, Regina, che splendi come astro fulgente nell’alto dei Cieli!