Venerdì della XIII settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)

Grado della Celebrazione: FERIA - Colore liturgico: VERDE
Tutto è per noi Cristo.
Se desideri medicare le tue ferite, Egli è Medico.
Se bruci di febbre, Egli è la Sorgente ristoratrice.
Se sei oppresso dalla colpa, Egli è il Perdono.
Se hai bisogno d’aiuto, Egli è la Forza.
Se temi la morte, Egli è la Vita.
Se desideri il cielo, Egli è la Via.
Se fuggi le tenebre, Egli è la Luce.
Se cerchi il cibo, Egli è il Nutrimento.
Gustate dunque e vedete quanto è Buono il Signore,
felice l’uomo che spera in Lui!
(S. Ambrogio)

Dal vangelo secondo Matteo (9, 9-13)
Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Misericordia io voglio e non sacrifici.

In quel tempo, Gesù, vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì.Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e se ne stavano a tavola con Gesù e con i suoi discepoli. Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Come mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?».
Udito questo, disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate a imparare che cosa vuol dire: “Misericordia io voglio e non sacrifici”. Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori».


Misericordia io voglio e non sacrifici
Gesù mentre è a tavola, molti pubblicani e peccatori sopraggiungono: e non li rifiuta come commensali, anzi li accoglie con gioia. Questa accoglienza, che scandalizza degli uomini religiosi, per Gesù è invece racconto più fedele del volto amorevole di Dio che non le leggi di purità. Gesù lascia cadere dalle Scritture sante solo ciò che ha potere di esclusione. E risponde loro: ” Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate e imparate cosa significhi: misericordia voglio e non sacrifici. Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori”.
E’ per i malati e per i peccatori che Gesù è venuto, per andare loro incontro, per visitare e accogliere con sé gli esclusi, e la condivisione e comunione della tavola ne è l’epifania. Gesù, estraneo a ogni moralismo, vede anche nei peccatori delle persone di cui prendersi cura, e non dei gaudenti da umiliare e scartare. Sa che non è mai la gioia che ci spinge a peccare, cioè a fare torto al prossimo, bensì il dolore, il terrore dell’umiliazione, e sa che nuocere non ha mai fatto felice nessuno perchè il male fa male anche a chi lo fa.
Riconoscendoci in quei malati e peccatori che Gesù ha accolto alla sua mensa, impariamo anche noi cosa significhi: misericordia voglio e non sacrifici, cominciando dal non escludere dalla condivisione e comunione della mensa chi ci appare peccatore, perché, dice il Vangelo, quella mensa non è cristiana.

Preghiera
O Dio, che ci hai reso figli della luce con il tuo Spirito di adozione, fa’ che non ricadiamo nelle tenebre dell’errore, ma restiamo sempre luminosi nello splendore della verità. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.