29 luglio - Santa Marta

Grado della Celebrazione: MEMORIA - Colore liturgico: BIANCO 
Il Maestro ti chiama, buttati, non ascoltare le tue inerzie. Gesù è sempre Lui, non ci abbandona mai, non viene mai meno, è sempre il nostro salvatore e redentore, è sempre la risurrezione, la vita piena, la nostra certa speranza.

Marta di Betania
Marta è la sorella di Maria e di Lazzaro di Betania. Nella loro casa ospitale Gesù amava sostare durante la predicazione in Giudea. In occasione di una di queste visite conosciamo Marta. Il Vangelo ce la presenta come la donna di casa, sollecita e indaffarata per accogliere degnamente il gradito ospite, mentre la sorella Maria preferisce starsene quieta in ascolto delle parole del Maestro. L'avvilita e incompresa professione di massaia è riscattata da questa santa fattiva di nome Marta, che vuol dire semplicemente «signora». Marta ricompare nel Vangelo nel drammatico episodio della risurrezione di Lazzaro, dove implicitamente domanda il miracolo con una semplice e stupenda professione di fede nella onnipotenza del Salvatore, nella risurrezione dei morti e nella divinità di Cristo, e durante un banchetto al quale partecipa lo stesso Lazzaro, da poco risuscitato, e anche questa volta ci si presenta in veste di donna tuttofare. I primi a dedicare una celebrazione liturgica a S. Marta furono i francescani, nel 1262. (Avvenire)

Dal Vangelo secondo Giovanni (11,19-27)
Io credo che sei il Cristo, il Figlio di Dio.

In quel tempo, molti Giudei erano venuti da Marta e Maria a consolarle per il fratello. Marta dunque, come udì che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa.Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà».
Gesù le disse: «Tuo fratello risorgerà». Gli rispose Marta: «So che risorgerà nella risurrezione dell’ultimo giorno».
Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?». Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo».


Io credo che tu sei il Cristo
Ecco, questo è l’essenziale! Marta, pur essendo stata considerata, alla luce del Vangelo di Luca, come una donna più preoccupata delle cose materiali che di quelle spirituali (al contrario della sorella Maria), qui invece si dimostra donna di fede: “Sì, o Signore, io credo…”.  E pronuncia queste parole in un momento molto difficile della sua vita: di fronte alla morte del fratello Lazzaro, quando invece tanto aveva sperato che Gesù giungesse in tempo per guarirlo e salvarlo…

Preghiera 
Dona anche a noi, Signore, la medesima fede di Marta nei momenti difficili, quando malattia, sofferenza e morte vengono a scombussolare la nostra vita e a tentarci di diffidare della tua Bontà e del tuo Amore.
Fa’ che mai ci dimentichiamo che tutto quanto Tu permetti è sempre per il nostro bene. Noi dobbiamo soltanto fidarci di Te ed accogliere serenamente tutto ciò che la Vita ci riserva.
Grazie, Signore, perché sei sempre con noi, anche quando noi non Ti vediamo, anche quando Ti fai attendere! Tu sei padrone del tempo e dello spazio. Tu non hai fretta. Tu non ti lasci prendere dall’ansia. Tu sai. Tu vedi. Tu provvedi. Signore, confidiamo in Te!