Grado della Celebrazione: FERIA - Colore liturgico: VERDE
Esiste una unificazione dell'uomo con Dio, ma questa unificazione non è un fondersi insieme, un affondare nell'oceano anonimo del Divino; è unità che crea amore, in cui entrambi – Dio e l'uomo – restano se stessi e tuttavia diventano pienamente una cosa sola. (Benedetto XVI)
Dal vangelo secondo Matteo (9, 14-17)
Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro?
In quel tempo, si accostarono a Gesù i discepoli di Giovanni e gli dissero: «Perché, mentre noi e i farisei digiuniamo, i tuoi discepoli non digiunano». E Gesù disse loro: «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto mentre lo sposo è con loro? Verranno però i giorni quando lo sposo sarà loro tolto e allora digiuneranno.
Nessuno mette un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio, perché il rattoppo squarcia il vestito e si fa uno strappo peggiore. Né si mette vino nuovo in otri vecchi, altrimenti si rompono gli otri e il vino si versa e gli otri van perduti. Ma si mette vino nuovo in otri nuovi, e così l'uno e gli altri si conservano».
Con lo sposo non si può digiunare
Sono parole che invitano alla gioia.
Gesù è con i Suoi. Gesù è seduto con loro alla medesima tavola. Gesù si fa presente, sorride all’umanità, la ammaestra, la guida…
Il popolo di Israele attendeva da secoli la venuta del Messia, e pregava e digiunava perché si affrettasse…
Ed ora ecco che il Messia è giunto, e quindi non è più necessario digiunare, ma fare festa, questo sì, e gioire per la sua presenza.
La risposta di Gesù ai discepoli di Giovanni è la chiara conferma che il Messia è arrivato, e che il Precursore ha concluso felicemente la sua predicazione e la sua missione.
Ora, quindi, è arrivato il momento della festa, il momento di abbandonare la vita di prima, la mestizia o, addirittura, la disperazione. È arrivato il momento di ridare gioia alla vita, perché il Datore stesso della Vita è fra noi.
Egli ci dona il vino nuovo della sua Parola, Parola nuova, che dà un significato nuovo ai Comandamenti ricevuti da Mosè sul Sinai. Non più, quindi, dei divieti che rendono pesante il cammino… Ma segnali luminosi, vestiti di luce, che parlano di un mondo nuovo, trasformato dall’azione dello Spirito Santo, grazie alla Incarnazione, Passione, Morte e Risurrezione di Gesù il Cristo.
Ma, per poter ricevere questo “vino nuovo”, è necessario che anche gli otri siano nuovi. Per questo ci apriamo alla Grazia e lasciamo che lo Spirito ci rinnovi fin nel profondo dell’anima, da dove nascono pensieri e atti buoni.
Preghiera
Rendici “otri nuovi”, Signore! Rivestici di “vestiti nuovi”, così da poter accogliere il “vino nuovo” e la “stoffa nuova”, che ci fanno discepoli gioiosi, pieni di speranza e di fede, felici di stare con Te, Gesù, seduti alla Mensa della tua Parola e della Eucaristia, pronti a scattare in piedi e a riprendere il cammino ogni volta che Tu ci chiami per seguirti in una nuova missione.
Esiste una unificazione dell'uomo con Dio, ma questa unificazione non è un fondersi insieme, un affondare nell'oceano anonimo del Divino; è unità che crea amore, in cui entrambi – Dio e l'uomo – restano se stessi e tuttavia diventano pienamente una cosa sola. (Benedetto XVI)
Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro?
In quel tempo, si accostarono a Gesù i discepoli di Giovanni e gli dissero: «Perché, mentre noi e i farisei digiuniamo, i tuoi discepoli non digiunano». E Gesù disse loro: «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto mentre lo sposo è con loro? Verranno però i giorni quando lo sposo sarà loro tolto e allora digiuneranno.
Nessuno mette un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio, perché il rattoppo squarcia il vestito e si fa uno strappo peggiore. Né si mette vino nuovo in otri vecchi, altrimenti si rompono gli otri e il vino si versa e gli otri van perduti. Ma si mette vino nuovo in otri nuovi, e così l'uno e gli altri si conservano».
Con lo sposo non si può digiunare
Sono parole che invitano alla gioia.
Gesù è con i Suoi. Gesù è seduto con loro alla medesima tavola. Gesù si fa presente, sorride all’umanità, la ammaestra, la guida…
Il popolo di Israele attendeva da secoli la venuta del Messia, e pregava e digiunava perché si affrettasse…
Ed ora ecco che il Messia è giunto, e quindi non è più necessario digiunare, ma fare festa, questo sì, e gioire per la sua presenza.
La risposta di Gesù ai discepoli di Giovanni è la chiara conferma che il Messia è arrivato, e che il Precursore ha concluso felicemente la sua predicazione e la sua missione.
Ora, quindi, è arrivato il momento della festa, il momento di abbandonare la vita di prima, la mestizia o, addirittura, la disperazione. È arrivato il momento di ridare gioia alla vita, perché il Datore stesso della Vita è fra noi.
Egli ci dona il vino nuovo della sua Parola, Parola nuova, che dà un significato nuovo ai Comandamenti ricevuti da Mosè sul Sinai. Non più, quindi, dei divieti che rendono pesante il cammino… Ma segnali luminosi, vestiti di luce, che parlano di un mondo nuovo, trasformato dall’azione dello Spirito Santo, grazie alla Incarnazione, Passione, Morte e Risurrezione di Gesù il Cristo.
Ma, per poter ricevere questo “vino nuovo”, è necessario che anche gli otri siano nuovi. Per questo ci apriamo alla Grazia e lasciamo che lo Spirito ci rinnovi fin nel profondo dell’anima, da dove nascono pensieri e atti buoni.
Preghiera
Rendici “otri nuovi”, Signore! Rivestici di “vestiti nuovi”, così da poter accogliere il “vino nuovo” e la “stoffa nuova”, che ci fanno discepoli gioiosi, pieni di speranza e di fede, felici di stare con Te, Gesù, seduti alla Mensa della tua Parola e della Eucaristia, pronti a scattare in piedi e a riprendere il cammino ogni volta che Tu ci chiami per seguirti in una nuova missione.