Mio Dio, un tempo credevo che per arrivare a Te fosse necessario salire: ora ho capito che bisogna scendere: scendere nell'umiltà! Charles de Foucauld
Dal Vangelo secondo Matteo 11,25-30
Io sono mite e umile di cuore.
In quel tempo Gesù disse:
«Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
Pensiero del giorno
Il Vangelo, ogni volta che lo leggiamo, dirà sempre cose nuove e pertinenti alla nostra situazione concreta. Il mondo non è creato perché solo gli scienziati capiscano. Ma i più piccoli sono proprio i privilegiati. Ecco l'importanza di perder tempo per cose "inutili" secondo il mondo. Non serve saper rispondere a tutte le domande su Dio se non si è mai fatta esperienza di Lui. I monaci vivono nella concretezza del mondo... il vero conoscitore di Dio è colui che vive la realtà che Dio gli da in quel momento.
Preghiera
Ecco Gesù, mite e umile di cuore come nessun altro, solo tu puoi dirci qualcosa di vero sul Padre, aprire i nostri cuori alla verità, rendere giustizia ai poveri, dare ristoro nella stanchezza…
Vieni in umiltà e i poveri si accostano. Vieni con mitezza e gli oppressi sperano. Vieni per i cuori feriti e i sapienti ti deridono.
Ma io voglio assaporare la dolcezza del tuo giogo e la leggerezza del tuo amore, e lodarti e benedirti nei secoli dei secoli. Amen.