XXVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

Grado della Celebrazione: DOMENICA - Colore liturgico: VERDE
“Grazie” è la migliore preghiera che chiunque possa dire. Grazie esprime gratitudine estrema, umiltà, comprensione.

Saper dire grazie a Dio
Card. Anastasio Ballestrero

Dobbiamo diventare un rendimento di grazie al Signore.
E' ovvio che per diventarlo bisogna renderci conto che il Signore ci colma di grazia; bisogna renderci conto che siamo oggetto della sollecitudine di Dio; bisogna renderci conto che larosa trama delle grazie del Signore ci avvolge, potremmo dire addirittura ci intride, ci permea, ci sostanzia.
E' un modo di vedere la vita il rendimento di grazie; è un modo di interpretare l'esistenza... Quante cose da imparare per la nostra vita spirituale, per la nostra vita di preghiera!
La nostra vita è tutta un tessuto di grazie di Dio: abbiamo ricevuto tutto dal Signore.
Più ci pensiamo, più abbiamo da essere sorpresi e sopraffatti. ... [se ci pensassimo] passeremmo di meraviglia in meraviglia perché quel contemplare ogni giorno la fedeltà di Dio... quasi ad essere ostinato nella sua misericordia, finirebbe col rendere la nostra vita gaudiosa... Ce n'è tanto bisogno al giorno d'oggi... ci sarebbe tanto pessimismo di meno.
Ci sarebbe un senso della Provvidenza più vivo, più vivo, più vivo! Quando incontriamo tanta gente costernata perché "cosa succede? - Cosa succederà? - In che tempo viviamo?" se noi avessimo il cuore colmo di rendimento di grazie forse rassereneremmo tanti spiriti e tanti cuori ed accenderemmo tante speranze nel mondo... Non è una testimonianza che dobbiamo rendere al Signore che se la merita?

Dal vangelo secondo Luca (17, 11-19)
Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero.

Lungo il cammino verso Gerusalemme, Gesù attraversava la Samarìa e la Galilea. Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi, che si fermarono a distanza e dissero ad alta voce: «Gesù, maestro, abbi pietà di noi!». Appena li vide, Gesù disse loro: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono purificati.
Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce, e si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo. Era un Samaritano.
Ma Gesù osservò: «Non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?». E gli disse: «Àlzati e va’; la tua fede ti ha salvato!».


La fede si fa' azione di grazie
Il lebbroso samaritano, il solo straniero nel gruppo che è andato incontro a Gesù per supplicarlo. Il solo, anche, a ritornare sui suoi passi per rendergli grazie. Il suo gesto religioso, prostrarsi ai piedi di Gesù, significava anche che egli sapeva di non avere nulla che non avesse ricevuto (cf. 1Cor 4,7). La fede, dono di Cristo, porta alla salvezza.
“E gli altri nove, dove sono?”. Gli altri nove avevano obbedito all’ordine di Gesù e si erano presentati ai sacerdoti, dando così prova di una fede appena nata. Ma non hanno agito di conseguenza, una volta purificati, tornando verso Gesù, la sola via per arrivare al Padre (cf. Gv 14,6), mediatore indispensabile per la glorificazione di Dio.
La misericordia di Gesù verso colui che non possiede altro chela sua povertà e il suo peccato, ma che si volge verso il Signore per trovare il perdono e la riconciliazione, non è solo fonte di salvezza personale, ma anche di reintegrazione nella comunità di culto del popolo di Dio. Nella Chiesa, la fede di coloro che sono stati riscattati diventa azione di grazie al Padre per mezzo di nostro Signore Gesù Cristo.

Preghiera di Jean-Pierre Dubois-Dumée
Insegnami, Signore, a dire grazie...
Grazie per il pane, il vento, la terra e l'acqua. Grazie per la musica e per il silenzio.
Grazie per il miracolo di ogni nuovo giorno.
Grazie per i gesti e le parole di tenerezza. Grazie per le risate e per i sorrisi.
Grazie per tutto ciò che mi aiuta a vivere, nonostante le sofferenze e lo sconforto.
Grazie a tutti quelli che amo e che mi amano. E che questi mille ringraziamenti si trasformino in un'immensa azione di grazie quando mi rivolgo a te, fonte di ogni grazia e roccia della mia vita.
Grazie per il tuo amore senza confini. Grazie per il pane dell'Eucarestia. Grazie per la pace che viene da te.
Grazie per la libertà che tu ci dai. Con i miei fratelli io proclamo la tua lode per la nostra vita che è nelle tue mani e per le nostre anime che ti sono affidate.
Per i favori di cui tu ci inondi e che non sempre sappiamo riconoscere. Dio buono e misericordioso, che il tuo nome sia benedetto, sempre.