XXVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

Grado della Celebrazione: DOMENICA - Colore liturgico: VERDE
La fede è capace di illuminare tutta l’esistenza dell’uomo: è una luce per le nostre tenebre. (Papa Francesco)

La forza della fede
È un male molto diffuso tra i credenti quello di considerare la fede come un atteggiamento puramente intellettuale, come la semplice accettazione di alcune verità. Cioè una fede che si traduce in una presa di posizione teorica, senza una vera incidenza sulla vita. Questo squilibrio ha come conseguenza lo scandalo della croce: l’esitazione davanti alle difficoltà che incontriamo ogni giorno e che sono sovente insormontabili se noi non siamo abbastanza radicati in Dio. Allora ci rivoltiamo con la stessa reazione insolente e insultante che scopriamo nelle parole del libro di Abacuc.
Le due brevi parabole del testo evangelico ricordano due proprietà della fede: l’intensità e la gratuità. Per mettere in rilievo il valore di una fede minima, ma solida, Cristo insiste sugli effetti che può produrre: cambiare di posto anche all’albero più profondamente radicato. Per insistere sulla fede come dono di Dio, porta l’esempio del servitore che pone il servizio del suo amore prima di provvedere ai suoi propri bisogni. È l’esigenza del servizio del Vangelo che ci ricorda san Paolo (1Tm 1,1), ma questo stesso apostolo ci avverte che “i lavori penosi” trovano sempre l’appoggio della grazia di Dio.

Dal vangelo secondo Luca (17, 5-10)
Se aveste fede!
In quel tempo, gli apostoli dissero al Signore: «Accresci in noi la fede!». Il Signore rispose: «Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: “Sràdicati e vai a piantarti nel mare”, ed esso vi obbedirebbe.
Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo: “Vieni subito e mettiti a tavola”? Non gli dirà piuttosto: “Prepara da mangiare, stríngiti le vesti ai fianchi e sérvimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu”? Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti?
Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”».


Accresci in noi la fede
Sì, sempre abbiamo bisogno di rivolgere a Dio questa preghiera. La nostra fede, infatti, non è mai sufficiente, ed in ogni momento della vita è necessario che essa ci sostenga, soprattutto quando la sofferenza entra nella nostra casa, quando violenze e iniquità ci sconvolgono e siamo tentati di rivolgere a Dio un grido forse anche di rimprovero, perché non interviene ad evitare tragedie o a punire uomini depravati che compiono i più terribili misfatti.
È proprio in queste occasioni che abbiamo bisogno di fede, abbiamo bisogno di credere che, nonostante tutto questo, Dio è Padre buono e ama le Sue creature e desidera il loro Bene.  Gesù ci dice: “Se aveste fede quanto un granellino di senape…”.
Ci sta parlando di un seme piccolissimo. E allora, davvero basterebbe un così piccolissimo puntino di fede?  Forse qui non si tratta tanto di quantità, ma di qualità. Infatti, se ci pensiamo bene, un piccolo seme di senape contiene in sé una forza prorompente, che lo sa trasformare in albero, dove gli uccelli costruiscono il nido.

Preghiera
Ecco, ora abbiamo compreso, Signore! Tu vuoi che la nostra fede, anche se tanto piccola, abbia in sé la stessa forza prorompente, che ci trasforma da uomini deboli, che si lasciano abbattere dal minimo soffio di vento, in alberi ben piantati sulle radici, che sanno resistere ai venti più gagliardi di tempesta.
Uomini che si piegano di fronte alle avversità, ma non perdono la fede in Te, perché sanno che Tu, Signore, vigili su di noi e sai trarre il bene anche dal male.
La fede, questo piccolo granello di senape che Tu hai messo nel nostro cuore, Signore, come un tesoro prezioso, la dobbiamo custodire, così ci dice l’apostolo Paolo, mediante lo Spirito Santo che abita in noi.
Quando avremo compreso che cosa significa “avere fede”, non Ti rimprovereremo più per la Tua apparente “assenza” e “indifferenza” quando vediamo attorno a noi, o direttamente su di noi, abbattersi tragedie e cattiverie. Ma sapremo affrontare ogni avversità con la forza del Tuo Spirito, con gli occhi fissi a Te, Crocifisso e Risorto! Tu, Gesù, sei il nostro Fine a cui tendere, nella gioia e nel dolore.
Fa’, o Signore, che il nostro cuore senta nostalgia di Te e ricerchi in ogni occasione la Tua presenza, perché solo Tu puoi donarci il Tuo Spirito di forza, di carità e di prudenza, che farà germogliare da quel piccolo granello di fede tanti frutti di bene, come rendimento di grazie per tutto ciò che riceviamo da Te!