Grado della Celebrazione: FERIA - Colore liturgico: VERDE
Molti, purtroppo, quando il campanello della loro coscienza suona, fingono di non essere in casa. (L. Longanesi)
Dal vangelo secondo Luca (11, 42-46)
Guai a voi, farisei; guai a voi dottori della legge.
In quel tempo, il Signore disse: «Guai a voi, farisei, che pagate la decima sulla menta, sulla ruta e su tutte le erbe, e lasciate da parte la giustizia e l’amore di Dio. Queste invece erano le cose da fare, senza trascurare quelle. Guai a voi, farisei, che amate i primi posti nelle sinagoghe e i saluti sulle piazze. Guai a voi, perché siete come quei sepolcri che non si vedono e la gente vi passa sopra senza saperlo».Intervenne uno dei dottori della Legge e gli disse: «Maestro, dicendo questo, tu offendi anche noi». Egli rispose: «Guai anche a voi, dottori della Legge, che caricate gli uomini di pesi insopportabili, e quei pesi voi non li toccate nemmeno con un dito!».
Guai a voi
Doveva essere ben preoccupato, il buon Maestro Gesù, per pronunciare con tanta forza questi quattro “Guai a voi…”. “Guai”, non come una maledizione, ma come un accorato appello alla conversione…
Altre volte abbiamo sentito questo “Guai!” diretto ai farisei e ai dottori della Legge. Ed ogni volta abbiamo sentito un brivido, come se questi rimproveri rimbombassero anche oggi nei nostri orecchi e nei nostri cuori.
Ed è effettivamente così! Il Vangelo di Gesù, infatti, non conosce né tempo né spazio. È valido tutt’oggi, in tutti i posti del mondo, fra i cattolici, i cristiani, i musulmani, gli ebrei, fra gli agnostici e gli atei… Sono parole dirette a tutti. Non succede forse in ogni luogo della terra ciò che Gesù condanna nei farisei e negli scribi del Suo tempo?!
Anche a noi può capitare, più o meno consapevolmente, di dare a Dio le nostre “decime”, di andare a Messa la domenica e di recitare le nostre preghiere quotidiane, ma senza metterci l’amore che Egli desidera da noi, tanto da Lui amati. E pensiamo, così, di aver esaurito ogni nostro dovere nei Suoi confronti. E magari, cosa ancor più grave, ci chiudiamo nel nostro egoismo trascurando i poveri e non praticando la giustizia.
Ma, comportandoci così, facciamo del male a noi stessi e agli altri. E Dio non è contento di noi. È ora di cambiare, di rivoluzionare il nostro modo di pensare e, soprattutto, il nostro modo di vivere. È arrivato il momento di fare sul serio. È Gesù stesso che ce lo chiede.
Preghiera
Aiutaci, Signore, perché da soli non siamo capaci di essere così come Tu ci vuoi.
Aiutaci a diventare segni visibili del tuo Amore, ad irradiare attorno a noi la luce che proviene da Te e ad essere specchi della tua bontà.
Grazie, Signore, perché ascolti la nostra preghiera e ci stai vicino con il tuo Spirito d’Amore e con i tuoi Angeli messaggeri!
Molti, purtroppo, quando il campanello della loro coscienza suona, fingono di non essere in casa. (L. Longanesi)
Guai a voi, farisei; guai a voi dottori della legge.
In quel tempo, il Signore disse: «Guai a voi, farisei, che pagate la decima sulla menta, sulla ruta e su tutte le erbe, e lasciate da parte la giustizia e l’amore di Dio. Queste invece erano le cose da fare, senza trascurare quelle. Guai a voi, farisei, che amate i primi posti nelle sinagoghe e i saluti sulle piazze. Guai a voi, perché siete come quei sepolcri che non si vedono e la gente vi passa sopra senza saperlo».Intervenne uno dei dottori della Legge e gli disse: «Maestro, dicendo questo, tu offendi anche noi». Egli rispose: «Guai anche a voi, dottori della Legge, che caricate gli uomini di pesi insopportabili, e quei pesi voi non li toccate nemmeno con un dito!».
Guai a voi
Doveva essere ben preoccupato, il buon Maestro Gesù, per pronunciare con tanta forza questi quattro “Guai a voi…”. “Guai”, non come una maledizione, ma come un accorato appello alla conversione…
Altre volte abbiamo sentito questo “Guai!” diretto ai farisei e ai dottori della Legge. Ed ogni volta abbiamo sentito un brivido, come se questi rimproveri rimbombassero anche oggi nei nostri orecchi e nei nostri cuori.
Ed è effettivamente così! Il Vangelo di Gesù, infatti, non conosce né tempo né spazio. È valido tutt’oggi, in tutti i posti del mondo, fra i cattolici, i cristiani, i musulmani, gli ebrei, fra gli agnostici e gli atei… Sono parole dirette a tutti. Non succede forse in ogni luogo della terra ciò che Gesù condanna nei farisei e negli scribi del Suo tempo?!
Anche a noi può capitare, più o meno consapevolmente, di dare a Dio le nostre “decime”, di andare a Messa la domenica e di recitare le nostre preghiere quotidiane, ma senza metterci l’amore che Egli desidera da noi, tanto da Lui amati. E pensiamo, così, di aver esaurito ogni nostro dovere nei Suoi confronti. E magari, cosa ancor più grave, ci chiudiamo nel nostro egoismo trascurando i poveri e non praticando la giustizia.
Ma, comportandoci così, facciamo del male a noi stessi e agli altri. E Dio non è contento di noi. È ora di cambiare, di rivoluzionare il nostro modo di pensare e, soprattutto, il nostro modo di vivere. È arrivato il momento di fare sul serio. È Gesù stesso che ce lo chiede.
Preghiera
Aiutaci, Signore, perché da soli non siamo capaci di essere così come Tu ci vuoi.
Aiutaci a diventare segni visibili del tuo Amore, ad irradiare attorno a noi la luce che proviene da Te e ad essere specchi della tua bontà.
Grazie, Signore, perché ascolti la nostra preghiera e ci stai vicino con il tuo Spirito d’Amore e con i tuoi Angeli messaggeri!