Lunedì della XXX settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)

Grado della Celebrazione: FERIA - Colore liturgico: VERDE
L'onnipotenza di Dio si manifesta soprattutto nel perdono e nella misericordia. (San Tommaso D'Aquino)


Dal vangelo secondo Luca (13, 10-17)
Questa figlia di Abramo non doveva essere liberata da questo legame nel giorno di sabato?

In quel tempo, Gesù stava insegnando in una sinagoga in giorno di sabato. C’era là una donna che uno spirito teneva inferma da diciotto anni; era curva e non riusciva in alcun modo a stare diritta.
Gesù la vide, la chiamò a sé e le disse: «Donna, sei liberata dalla tua malattia». Impose le mani su di lei e subito quella si raddrizzò e glorificava Dio.
Ma il capo della sinagoga, sdegnato perché Gesù aveva operato quella guarigione di sabato, prese la parola e disse alla folla: «Ci sono sei giorni in cui si deve lavorare; in quelli dunque venite a farvi guarire e non in giorno di sabato».
Il Signore gli replicò: «Ipocriti, non è forse vero che, di sabato, ciascuno di voi slega il suo bue o l’asino dalla mangiatoia, per condurlo ad abbeverarsi? E questa figlia di Abramo, che Satana ha tenuto prigioniera per ben diciotto anni, non doveva essere liberata da questo legame nel giorno di sabato?».
Quando egli diceva queste cose, tutti i suoi avversari si vergognavano, mentre la folla intera esultava per tutte le meraviglie da lui compiute.


Il giorno di sabato
È giorno di sabato, giorno sacro per gli Ebrei, giorno in cui non si lavora, per celebrare il riposo di Dio Creatore. È una legge millenaria, e il capo della sinagoga la vuole onorare come si deve, fino alle estreme conseguenze, fino a sdegnarsi per qualsiasi atto di misericordia compiuto da chiunque a favore di qualsiasi persona in stato di bisogno…
Ma per Gesù non è così! Egli mette davanti a tutto la carità, l’attenzione verso chi soffre, e lo dimostra concretamente, libero com’è da ogni condizionamento e da ogni schiavitù di leggi senza cuore.
C’è una donna nella sinagoga, venuta anch’ella ad ascoltare il Maestro. Ma, a differenza di tutti gli altri, non Lo può guardare in volto, perché è curva, costretta a guardare in basso. Posizione indegna di una creatura umana, perché Dio ci ha creati eretti, liberi di guardare in alto, verso il cielo… liberi di guardarci l’un l’altro in volto, di fissare gli occhi negli occhi dei fratelli…
Ha compassione, Gesù, chiama la donna e la guarisce, la libera dalla schiavitù della malattia e le rende quella dignità che, senza colpa, aveva perduta.  Una bella lezione di umanità, di compassione, di amore. Che però suscita lo sdegno del capo della sinagoga, e poi la sua vergogna, quando Gesù lo mette di fronte alla logica dell’amore, più che della legge.

Preghiera 
Signore Gesù, ti ringraziamo perché ancora oggi compi miracoli di misericordia, ogni volta che uno di noi, nel Tuo nome, si avvicina a un malato per curarlo, a un sofferente per consolarlo, a un emarginato per reinserirlo nel posto che gli spetta, a un lontano per fargli conoscere il Tuo Amore…  Donaci il coraggio, Signore, di andare oltre la legge, quando è ingiusta, quando è ancorata agli interessi di pochi, quando ignora i bisogni primari dell’uomo. Fa’ che sappiamo mettere sempre al primo posto il Bene supremo dell’uomo, che è la libertà interiore di amare Te e, in Tuo nome, tutti i fratelli, specialmente quelli che il nemico tiene in catene.