15 settembre - Beata Vergine Maria Addolorata

Grado della Celebrazione: MEMORIA - Colore liturgico: BIANCO
È da Maria che si impara a "stare ritti", pur nelle agonie dell'anima, ai piedi della croce, nella completa adesione alla volontà di Dio, come è stato per Lei. (Chiara Lubich)

I dolori di Maria 
La devozione ai dolori di Maria fu assai prima popolare che liturgica, diffusa particolarmente dai Serviti e dai Passionisti (cf 17 febbraio e 19 ottobre), e contempla i sette momenti messi in rilievo dai Vangeli. Fu papa Pio VII, che in ricordo delle sofferenze inflitte da Napoleone alla Chiesa nel suo capo, introdusse nella liturgia la celebrazione dei dolori di Maria. La compartecipazione dolorosa della Madre dei Salvatore alla sua opera di salvezza (Lc 2,33-35) è testimoniata nell’ora della croce da Giovanni che l’ha ricevuta in Madre (Gv 19,25.27). Attualmente, questa memoria dei dolori di Maria si concentra meglio su lei, la Addolorata, e sul sacrificio di Cristo, che lei stessa offre con lui al Padre. E il gesto in cui la ritrae l’arte raffigurandola nella «Pietà», espressione dei «martirio» intimo della Madre del Crocifisso.

Dal vangelo secondo Giovanni (19, 25-27)
Ecco tuo figlio! Ecco tua madre!

In quel tempo, stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala.Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé.

Donna, ecco tuo figlio
È l’apoteosi del dolore sofferto e offerto per la salvezza, che pone in luce due grandi dolori: quello di Maria e quello di Gesù.  Se la Madre soffre le pene più grandi nel vedere il proprio Figlio in quelle pietosissime condizioni, tanto che “il Suo aspetto non era più aspetto di uomo”, pensiamo a quanto dolore patisce Gesù nel doversi offrire in questo stato agli occhi e al cuore della Sua amatissima Mamma. Se una qualche forza avesse potuto convincere Gesù a scendere dalla Croce e a rivelarsi nella Sua ritrovata bellezza di perfetto Uomo, questa sarebbe stata la forza dell'Amore che lo legava alla Sua purissima e addoloratissima Mamma...  Ma no, l'Amore per il Padre, per il Creatore e per le creature ha prevalso anche sull'Amore per la Mamma. E, pur in preda ai tremendi spasimi dell'agonia di un crocifisso, Egli pensa ancora a noi, pensa alla Sua Mamma, e provvede ad affidare gli uomini alla Mamma e la Mamma agli uomini: sublime scambio di cuori!  Da quel momento Maria, Madre di Gesù, diviene per sempre Madre dell'umanità, Madre della Chiesa, Madre di ognuno di noi.

Preghiera
Grazie, Maria, per aver accettato di essere nostra Madre, con l'arduo compito, per la nostra testardaggine e la nostra miseria di peccatori, di portarci tutti al Tuo Gesù, Primogenito del Padre e della Tua Santissima Verginità!  Grazie, Gesù, per averci amato così tanto, nonostante i nostri tradimenti e le nostre fughe, e per aver pensato a noi nel momento più cruciale della Tua dolorosissima Passione!  Rendici degni di tanto amore!

Oppure...

Dal vangelo secondo Luca  (2, 33-35)
Anche a te una spada trafiggerà l’anima.

In quel tempo, il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e parlò a Maria, sua madre: «Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l'anima».

Madre dei dolori
Maria condivide il dolore del figlio, come ogni madre, più di ogni madre. Non esiste dolore peggiore del vedere morire il proprio figlio. Immaginatevi se questo avviene vedendo il proprio amato figlio torturato e ucciso appeso ad una croce, nudo, sfigurato, travolto dalla sofferenza. All'indomani della memoria della intrigante festa dell'esaltazione della croce, la Chiesa si ferma e fissa il proprio sguardo sul dolore di Maria. Giovanni annota: Maria sta sotto la croce. Sta, è irremovibile, ferma nella sua fede, ostinata, tenace. Sta: anche se tutto, ora, sembra darle torto, la madre sa che si sta realizzando il disegno di Dio. Sta: per qualche ora, tutta la speranza del popolo di Israele, tutta la fede della nascente Chiesa sono racchiuse in lei, la sola credente. Sta: non vacilla, non teme, non dispera. Quel suo gesto di fermezza, così umano, così forte, così disperato, ha colpito la fede dei discepoli che l'hanno invocata con il titolo di "addolorata". Maria contribuisce alla salvezza del mondo, unendosi in dolorosa e straziante obbedienza al gesto del figlio. A lei, oggi, affidiamo ogni dolore, ogni sofferenza, ogni disperazione.

Preghiera
Maria, Tu hai avuto il cuore trafitto dalla stessa lancia che entrava nel petto del cuore di tuo Figlio crocifisso; Tu hai il cuore trafitto per noi, figli affidati a te ai piedi della croce; guarda alle tante sofferenze specialmente delle mamme e consola, rinnova la speranza, trasforma il dolore in grazia: il tuo dolore e il dolore di tante mamme generi ancora vita.