XV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

Grado della Celebrazione: DOMENICA - Colore liturgico: VERDE
Tu ti sei fatto prossimo ad ogni uomo, e come un buon Samaritano versi sulle piaghe ferite dell'umanità l'olio della consolazione e il vino della speranza, Dio benedetto nei secoli! (Paolo Curtaz)

Parabola del buon samaritano
Il nostro mondo parla e straparla dell'amore: di coppia, tra genitori e figli... Solo che – stringi stringi – ci rendiamo conto che non è semplice davvero capire in che cosa consista davvero l'amore. Così il simpatico dottore della legge fa una delle figure più meschine dell'intero vangelo: lui sa, conosce, sfida Gesù ma appena deve concretizzare resta impantanato, si ferma nelle secche della quotidianità.
E Gesù racconta l'amore, l'amore più assurdo, inaudito: un uomo ferito e due devoti che non lo vedono neppure, che tirano diritto pur essendo stati al cospetto di Dio. Tragica farsa dell'essere umano che riesce a costruirsi una fede che lo allontana dal fratello! Ma l'inaudito è tutto in quel "invece, un samaritano": un samaritano cioè un nemico, un cane, uno di quelli da sbattere fuori, che vengono a rubarci il lavoro, si ferma e si prende a carico lo sconosciuto, gratuitamente, senza aspettarsi un premio o un riconoscimento.
Ecco l'amore, dice Gesù, saper riconoscere il volto del fratello sempre e comunque, sapere cambiare i programmi della propria giornata sporcandosi le mani del sangue del ferito. E la conclusione tagliente: "non chiederti chi è il tuo prossimo, ma a chi sei disposto a stare vicino?". Splendida meditazione per oggi, amici: non aspettate che sia l'altro ad avvicinarsi, fate voi il primo passo, fatevi carico dell'altro, così come Gesù, Buon Samaritano, si è fatto carico di me e di voi...

Dal vangelo secondo Luca (10, 25-37)
Chi è il mio prossimo?

In quel tempo, un dottore della Legge si alzò per mettere alla prova Gesù e chiese: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?». Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?». Costui rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso». Gli disse: «Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai».
Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è mio prossimo?». Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gèrico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre. Anche un levìta, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all’albergatore, dicendo: “Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno”. Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?». Quello rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ così».


Va’ e anche tu fa’ così
Gesù risponde con la nota parabola del buon Samaritano. Prossimo non è l’altro, come si pensa solitamente, ma siamo noi… Ecco la novità del Vangelo che Gesù è venuto a donarci! Egli vuole che distogliamo l’attenzione da noi stessi, dai nostri bisogni, per volgerci, invece, verso i bisogni degli altri.
Ciascuno di noi è chiamato a farsi “prossimo”, ad avvicinarsi all’altro, senza pregiudizi, proprio come fece il Samaritano, che si prese cura di quell’uomo ferito con tanta compassione e tenerezza.  “Va’ e anche tu fa’ così”.  Ecco la risposta ad ogni interrogativo…

Preghiera
“Va’ e anche tu fa’ così”.  È un invito, o un comando, che rivolgi anche a me, Gesù! È una scelta che devo fare ogni giorno, appena apro gli occhi: “Oggi voglio essere il prossimo di tutte le persone che il Signore mi dona di incontrare”. “Voglio avvicinarmi ad ognuno con la stessa compassione e tenerezza con cui il buon Samaritano si è preso cura dell’uomo ferito”. “Scelgo coscientemente e liberamente di seguire l’insegnamento del Vangelo”.  Aiutami, Gesù, ad essere fedele a questi propositi! Manda il Tuo Angelo che mi ricordi sempre che il vero buon Samaritano sei Tu! Sei Tu il “prossimo” che prova compassione per noi feriti dalla vita. Sei Tu che Ti commuovi di fronte ai Tuoi figli piagati. Sei Tu che Ti chini su di noi e ci medichi e ci guarisci con l’olio della Tua Misericordia.  Grazie, Gesù, Buon Samaritano!  Con gli Angeli del Cielo, che ininterrottamente Ti adorano, e con i Santi che si sono fatti “prossimo” sull’esempio del buon Samaritano, anche oggi Ti eleviamo, Trinità Santissima, il triplice canto della gloria e della lode: Santo, Santo, Santo il Signore…