Il Signore ci chiede di non accontentarci di farci dire da altri chi Egli sia, ma di ricercare il Suo volto con originalità e sincerità.
Gesù è il Messia
La confessione di Pietro, l’annuncio della passione di Gesù e l’invito a seguire il suo esempio costituiscono un’unità organica. Gesù è il Messia, ma non come quello di cui fantasticavano gli uomini. Egli segue il cammino tracciato da Dio, che è il cammino della croce. Chiunque vuole essere con lui, deve seguirlo in questo cammino. Rispetto agli altri evangelisti, Luca introduce alcuni cambiamenti ed accenti caratteristici. Non cita il luogo della conversazione di Gesù con i discepoli, lega questa conversazione alla preghiera di Gesù e, soprattutto, rivolge a tutti l’invito ad imitare Cristo. È un invito importante, che non è rivolto solo agli eletti, ai santi e agli uomini pronti all’eroismo. Tutti i credenti sono discepoli di Cristo. Egli non li tratta come mercenari, ma come amici, vuole che lo accompagnino nel suo cammino e prendano parte alle sue sofferenze. Il suo destino deve essere anche il loro. Che essi portino ogni giorno la loro croce. Gesù non parla del martirio, che può capitare una sola volta, ma delle sofferenze che ognuno incontra nell’adempimento serio del proprio dovere e delle difficoltà quotidiane che devono essere sopportate pazientemente grazie all’amore per lui.
Dal vangelo secondo Luca (9, 18-24)
Tu sei il Cristo di Dio. Il Figlio dell’uomo deve soffrire molto.
Un giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare. I discepoli erano con lui ed egli pose loro questa domanda: «Le folle, chi dicono che io sia?». Essi risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa; altri uno degli antichi profeti che è risorto». Allora domandò loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro rispose: «Il Cristo di Dio».
Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno. «Il Figlio dell’uomo – disse – deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».
Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà».
La via della Croce
Noi la nostra scelta l’abbiamo già fatta, ma non sempre le siamo fedeli. Perdere la propria vita, così come Gesù ci chiede, è la condizione per acquistare la salvezza.
Ma per noi, per me, che cosa significa? Significa vincere il proprio egoismo in ogni occasione della vita quotidiana. Significa scegliere in ogni momento di fare contento l’altro rinunciando alle nostre comodità.
Può capitarci, nei momenti di maggiore slancio spirituale, di desiderare il martirio, per dimostrare a Dio quanto lo amiamo.
Saremmo disposti a donare davvero la nostra vita per Lui… Ma poi, posti di fronte alle piccole scelte quotidiane di amore, di perdono, di ascolto, ce ne dimentichiamo e ci lasciamo sopraffare dal nostro “io” egoista…
Preghiera
Per questo ti chiediamo, Signore Gesù, il dono della perseveranza nella nostra decisione di seguirti sulla via della Croce, impegnandoci con coraggio e determinazione a condividere con Te giorno per giorno, momento per momento, il mistero della tua morte e risurrezione.
Manda il tuo Spirito su di noi per rafforzare la nostra volontà.
Manda i tuoi Angeli per accompagnarci nel cammino.
E la Vergine Maria ci sia di modello, Lei che ha donato tutta se stessa per Te, e ha condiviso con Te ogni dolore.