Grado della Celebrazione: FERIA - Colore liturgico: VERDE
Il Gesù della vita e delle parabole è un uomo curioso di ogni umanità, attento a cogliere un'azione giusta e un sentimento buono che esce dal cuore dell'uomo. Capace di onorare ogni minima giustizia e bontà, verità e bellezza, misericordia e compassione disseminate nel suo popolo e fuori di esso. (Luigi Accattoli)
Dal vangelo secondo Matteo (8, 5-17)
Molti verranno dall’oriente e dall’occidente e sederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe.
In quel tempo, entrato Gesù in Cafàrnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava e diceva: «Signore, il mio servo è in casa, a letto, paralizzato e soffre terribilmente». Gli disse: «Verrò e lo guarirò». Ma il centurione rispose: «Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di’ soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. Pur essendo anch’io un subalterno, ho dei soldati sotto di me e dico a uno: “Va’!”, ed egli va; e a un altro: “Vieni!”, ed egli viene; e al mio servo: “Fa’ questo!”, ed egli lo fa».
Ascoltandolo, Gesù si meravigliò e disse a quelli che lo seguivano: «In verità io vi dico, in Israele non ho trovato nessuno con una fede così grande! Ora io vi dico che molti verranno dall’oriente e dall’occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli, mentre i figli del regno saranno cacciati fuori, nelle tenebre, dove sarà pianto e stridore di denti». E Gesù disse al centurione: «Va’, avvenga per te come hai creduto». In quell’istante il suo servo fu guarito.
Entrato nella casa di Pietro, Gesù vide la suocera di lui che era a letto con la febbre. Le toccò la mano e la febbre la lasciò; poi ella si alzò e lo serviva.
Venuta la sera, gli portarono molti indemoniati ed egli scacciò gli spiriti con la parola e guarì tutti i malati, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa:
“Egli ha preso le nostre infermità
e si è caricato delle malattie”.
Molti verranno dall'oriente e dall'occidente
Casa di Preghiera San Biagio
Fa da sfondo a questa affermazione di Gesù l'incontro a Cafarnao con un altro personaggio "impuro" secondo la legge rigidamente osservata dai farisei e da quanti pendevano dalla loro parte. "Impuro", infatti, era il lebbroso di ieri (Gesù lo tocca e lo guarisce), e impuro è questo pagano che però si rivela subito dal cuore umile e buono. È a pregarlo non per sé, ma per il servo.
Per di più, quando si sente dire da Gesù: «Io verrò e lo guarirò» subito replica: «Non sono degno che tu entri in casa mia. Di’ solo una parola e il mio servo sarà guarito». È una fede grande che una grande umiltà alimenta: "Non sono degno" egli premette alle parole che esprimono assoluta certezza e che ci evocano quanto Gesù ha detto: «Quando pregate, credete di essere esauditi e quello che chiederete lo otterrete».
È questa fede semplice perché umile e tutta fondata sulla certezza che Dio non può volere che il nostro bene, a ottenere l'esaudimento della preghiera. E – attenzione! – questa fede di un cuore semplice e buono può attecchire anche fuori del campo in cui cresce il grano seminato secondo tutte le norme della buona tradizione. "Verranno dall'Oriente e dall'Occidente" dice il Signore. Da ogni popolo e razza e cultura e religione. E siederanno al convito delle nozze con Dio imbandito per tutti (anche per il pagano centurione), con universale chiamata, dalla magnani-mità del Signore.
Oggi, nella mia pausa contemplativa, chiederò allo Spirito di dilatare il mio cuore ad accogliere nella preghiera e nella stima ogni uomo, anche il più lontano dalle mie usanze, consuetudini e modo d'essere.
Preghiera
Signore Gesù, Tu sei morto e risorto per ogni uomo che viene in questo mondo. Non c'è privilegio che tenga! Ti prego, fa' che io non irretisca in strettezza d'idee e di comportamenti, ma che veda in tutti, con simpatia, un possibile convitato del Regno.
Il Gesù della vita e delle parabole è un uomo curioso di ogni umanità, attento a cogliere un'azione giusta e un sentimento buono che esce dal cuore dell'uomo. Capace di onorare ogni minima giustizia e bontà, verità e bellezza, misericordia e compassione disseminate nel suo popolo e fuori di esso. (Luigi Accattoli)
Molti verranno dall’oriente e dall’occidente e sederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe.
In quel tempo, entrato Gesù in Cafàrnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava e diceva: «Signore, il mio servo è in casa, a letto, paralizzato e soffre terribilmente». Gli disse: «Verrò e lo guarirò». Ma il centurione rispose: «Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di’ soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. Pur essendo anch’io un subalterno, ho dei soldati sotto di me e dico a uno: “Va’!”, ed egli va; e a un altro: “Vieni!”, ed egli viene; e al mio servo: “Fa’ questo!”, ed egli lo fa».
Ascoltandolo, Gesù si meravigliò e disse a quelli che lo seguivano: «In verità io vi dico, in Israele non ho trovato nessuno con una fede così grande! Ora io vi dico che molti verranno dall’oriente e dall’occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli, mentre i figli del regno saranno cacciati fuori, nelle tenebre, dove sarà pianto e stridore di denti». E Gesù disse al centurione: «Va’, avvenga per te come hai creduto». In quell’istante il suo servo fu guarito.
Entrato nella casa di Pietro, Gesù vide la suocera di lui che era a letto con la febbre. Le toccò la mano e la febbre la lasciò; poi ella si alzò e lo serviva.
Venuta la sera, gli portarono molti indemoniati ed egli scacciò gli spiriti con la parola e guarì tutti i malati, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa:
“Egli ha preso le nostre infermità
e si è caricato delle malattie”.
Molti verranno dall'oriente e dall'occidente
Casa di Preghiera San Biagio
Fa da sfondo a questa affermazione di Gesù l'incontro a Cafarnao con un altro personaggio "impuro" secondo la legge rigidamente osservata dai farisei e da quanti pendevano dalla loro parte. "Impuro", infatti, era il lebbroso di ieri (Gesù lo tocca e lo guarisce), e impuro è questo pagano che però si rivela subito dal cuore umile e buono. È a pregarlo non per sé, ma per il servo.
Per di più, quando si sente dire da Gesù: «Io verrò e lo guarirò» subito replica: «Non sono degno che tu entri in casa mia. Di’ solo una parola e il mio servo sarà guarito». È una fede grande che una grande umiltà alimenta: "Non sono degno" egli premette alle parole che esprimono assoluta certezza e che ci evocano quanto Gesù ha detto: «Quando pregate, credete di essere esauditi e quello che chiederete lo otterrete».
È questa fede semplice perché umile e tutta fondata sulla certezza che Dio non può volere che il nostro bene, a ottenere l'esaudimento della preghiera. E – attenzione! – questa fede di un cuore semplice e buono può attecchire anche fuori del campo in cui cresce il grano seminato secondo tutte le norme della buona tradizione. "Verranno dall'Oriente e dall'Occidente" dice il Signore. Da ogni popolo e razza e cultura e religione. E siederanno al convito delle nozze con Dio imbandito per tutti (anche per il pagano centurione), con universale chiamata, dalla magnani-mità del Signore.
Oggi, nella mia pausa contemplativa, chiederò allo Spirito di dilatare il mio cuore ad accogliere nella preghiera e nella stima ogni uomo, anche il più lontano dalle mie usanze, consuetudini e modo d'essere.
Preghiera
Signore Gesù, Tu sei morto e risorto per ogni uomo che viene in questo mondo. Non c'è privilegio che tenga! Ti prego, fa' che io non irretisca in strettezza d'idee e di comportamenti, ma che veda in tutti, con simpatia, un possibile convitato del Regno.