VIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

Grado della Celebrazione: DOMENICA - Colore liturgico: VERDE
Splendete come astri nel mondo, tenendo alta la parola della vita. (Fil 2,15d-16a)


Una legge scritta nel cuore
La legge di Cristo determina «dal di dentro» l’attività morale. I suoi precetti scuotono la coscienza, mutano il corso dei pensieri e danno un tale impulso alla volontà che ne scaturisce l’azione. Nella misura in cui noi corrispondiamo a tali mozioni, cercando di tener sempre desti nella nostra riflessione i comandamenti e non tanto come oggetti da contemplarsi ma come stimoli per l’azione, si forma in noi un certo modo di considerare la vita, una certa mentalità, un certo criterio di valutazione nuovo.
I precetti non debbono essere trasferiti dalla lettera scritta all’azione. Essi debbono inserirsi attraverso la riflessione e l’impegno personale nella nostra concezione generale di vita, nella nostra mentalità.
Allora potranno concretizzarsi in azioni che siano in armonia con le situazioni mutevoli in cui veniamo a trovarci. Questo è il significato di «legge scritta nel cuore».
«Vocazione regale dell’uomo — si legge nel Catechismo degli adulti — è farsi capace di interpretare il disegno di Dio — questa legge fondamentale che collega il divenire del creato e soprattutto del mondo umano — per condurre ogni cosa a quella misura ideale che è segnata dalla mano del Creatore...».

Dal vangelo secondo Luca ( Lc 6,39-45)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola: «Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutt'e due in una buca? Il discepolo non è da più del maestro; ma ognuno ben preparato sarà come il suo maestro.
Perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio del tuo fratello, e non t'accorgi della trave che è nel tuo? Come puoi dire al tuo fratello: Permetti che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio, e tu non vedi la trave che è nel tuo? Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e allora potrai vederci bene nel togliere la pagliuzza dall'occhio del tuo fratello.
Non c'è albero buono che faccia frutti cattivi, né albero cattivo che faccia frutti buoni. Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dalle spine, né si vendemmia uva da un rovo.
L'uomo buono trae fuori il bene dal buon tesoro del suo cuore; l'uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male, perché la bocca parla dalla pienezza del cuore».

La bocca parla della pienezza del cuore.
da “Così disse Gesù” di Giovanni Albanesi 

Ognuno dà quello che ha. Quello che nascondi nel fondo del cuore ti affiorerà sulle labbra, presto a tardi, ma certo. Se vuoi conoscere l’intimo di una persona, i suoi veri sentimenti, i suoi gusti, i suoi ideali, seguila quando parla, osserva di che parla, bada a quel che dice. Certo ti ci vorrà del tempo, perché più spesso la parola è usata non per manifestare ma per nascondere il pensiero, più per mascherare l’animo che per palesarlo. Ma prima o dopo, in un momento in cui viene a mancare il controllo, la vigilanza sulle parole, tutta l’industria dell’ipocrisia, allora qualcosa viene a galla; così attraverso una parola, un gesto, un accento, tu leggerai nel cuore.
E poiché la gente vale non per quello che dice, e nemmeno per quello che fa, ma soprattutto per quello che ama, quando ne avrai conosciuto il cuore, ne avrai misurato il giusto valore. In tal modo potrai discernere gli amici veri dai falsi e i compagni fedeli dagli avventurieri, per godere di quelli e sbarazzarti di questi. Sicuro, sbarazzarti, perché, sebbene tu debba rispettare e amare tutti, non puoi e non devi familiarizzare con tutti.
Vuoi dunque conoscere cosa ha la gente in cuore? Ascolta di che parla. Dice anche il popolo: la lingua batte dove il dente duole. E infatti è così, chi parla sempre di denaro ha il denaro in cuore: è un povero avaro; e chi parla sempre di carriera ha l’ambizione nel cuore: è un arrivista; chi parla sempre di politica è un nevrotico: non gli dar retta; e chi parla sempre male degli altri ha il veleno in cuore: non ti fidare. Chi parla sempre di lotta e di odio è un pazzo furioso: tieniti lontano; e chi parla contro Dio e la Fede è un parassita orgoglioso.
Ogni uomo dà quello che ha, certamente; ma tu sappi prendere quello che ti conviene. Perché ci sono uomini che amano strisciare nel fango come i vermi, e altri che amano raccogliere il nettare dei fiori come le api.

Preghiera
Concedi, Signore, che il corso degli eventi nel mondo si svolga secondo la tua volontà nella giustizia e nella pace, e la tua Chiesa si dedichi con serena fiducia al tuo servizio. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.