DOMENICA DI PENTECOSTE (ANNO A)

rado della Celebrazione: SOLENNITA' Colore liturgico: Rosso
«Vieni, Soffio di Gesù e del Padre, vieni e soffia su di me, purificami da tutti i miei peccati e fammi ri-vivere in te!».

Celebrazione mobile

Lo Spirito Santo è lo Spirito di Cristo ed è la Persona divina che diffonde nel mondo la possibilità di imitare Cristo, dando Cristo al mondo e facendolo vivere in noi.
Nell’insegnamento e nell’opera di Cristo, nulla è più essenziale del perdono. Egli ha proclamato il regno futuro del Padre come regno dell’amore misericordioso. Sulla croce, col suo sacrificio perfetto, ha espiato i nostri peccati, facendo così trionfare la misericordia e l’amore mediante - e non contro - la giustizia e l’ordine. Nella sua vittoria pasquale, egli ha portato a compimento ogni cosa. Per questo il Padre si compiace di effondere, per mezzo del Figlio, lo Spirito di perdono. Nella Chiesa degli apostoli il perdono viene offerto attraverso i sacramenti del battesimo e della riconciliazione e nei gesti della vita cristiana.
Dio ha conferito al suo popolo una grande autorità stabilendo che la salvezza fosse concessa agli uomini per mezzo della Chiesa!
Ma questa autorità, per essere conforme al senso della Pentecoste, deve sempre essere esercitata con misericordia e con gioia, che sono le caratteristiche di Cristo, che ha sofferto ed è risorto, e che esulta eternamente nello Spirito Santo.

Vieni, Santo Spirito, riempi i cuori dei tuoi fedeli e accendi in essi il fuoco del tuo amore.

Dal Vangelo secondo Giovanni 20,19-23
Come il Padre ha mandato me anch’io mando voi.

La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».

Pentecoste, un vento di santità nel cosmo
Padre Ermes Ronchi

La Pentecoste non si lascia recintare dalle nostre parole. La liturgia stessa moltiplica le lingue per dirla: nella prima Lettura lo Spirito arma e disarma gli Apostoli, li presenta come ?ubriachi?, inebriati da qualcosa che li ha storditi di gioia, come un fuoco, una divina follia che non possono contenere. E questo, dopo il racconto della casa di fiamma, di un vento di coraggio che spalanca le porte e le parole. E la prima Chiesa, arroccata sulla difensiva, viene lanciata fuori e in avanti. La nostra Chiesa tentata, oggi come allora, di arroccarsi e chiudersi, perché in crisi di numeri, perché aumentano coloro che si dichiarano indifferenti o risentiti, su questa mia Chiesa, amata e infedele, viene la sua passione mai arresa, la sua energia imprudente e bellissima.
Il Salmo responsoriale guarda lontano: «Del tuo Spirito, Signore, è piena la terra». Una delle affermazioni più belle e rivoluzionarie di tutta la Bibbia: tutta la terra è gravida, ogni creatura è come incinta di Spirito, anche se non è evidente, anche se la terra ci appare gravida di ingiustizia, di sangue, di follia, di paura. Ogni piccola creatura è riempita dal vento di Dio, che semina santità nel cosmo: santità della luce e del filo d'erba, santità del bambino che nasce, del giovane che ama, dell'anziano che pensa. L'umile santità del bosco e della pietra. Una divina liturgia santifica l'universo.
La terza via della Pentecoste è data dalla seconda lettura. Lo Spirito viene consacrando la diversità dei carismi: bellezza, genialità, unicità proprie per ogni vita. Lo Spirito vuole discepoli geniali, non banali ripetitori. La Chiesa come Pasqua domanda unità attorno alla croce; ma la Chiesa come Pentecoste vuole diversità creativa. Il Vangelo infine colloca la Pentecoste già la sera di Pasqua: «Soffiò su di loro e disse: ricevete lo Spirito Santo». Lo Spirito di Cristo, ciò che lo fa vivere, viene a farci vivere, leggero e quieto come un respiro, umile e testardo come il battito del cuore.
Il poeta Ovidio scrive un verso folgorante: est Deus in nobis, c'è un Dio in noi. Questa è tutta la ricchezza del mistero: «Cristo in voi!» (Col 1,27). La pienezza del mistero è di una semplicità abbagliante: Cristo in voi, Cristo in me. Quello Spirito che ha incarnato il Verbo nel grembo di santa Maria fluisce, inesauribile e illimitato, a continuare la stessa opera: fare della Parola carne e sangue, in me e in te, farci tutti gravidi di Dio e di genialità interiore. Perché Cristo diventi mia lingua, mia passione, mia vita, e io, come i folli e gli ebbri di Dio, mi metta in cammino dietro a lui «il solo pastore che pei cieli ci fa camminare» (D.M. Turoldo).

Lo Spirito d'Amore non ha spazio per accontentarsi dei no alla misericordia. Non sa darsi pace fino a quando la pace di Gesù Risorto non abbia contagiato il mondo con la sua misericordia.

Preghiera di Don Mario Simula
Spirito Santo di Dio, vuoi essere il padre della mia povertà? Vuoi colmarmi dei tuoi doni? Vuoi far dilagare la tua luce?
Il dolore mi schianta a volte. Io non mi ricordo che Tu, Spirito, sei consolatore perfetto.
La solitudine mi inaridisce ed io non mi accorgo che sei da sempre mio ospite dolce, seduto instancabile davanti alla mia porta, per essere dolcissimo sollievo.
Cerco il riposo nella mia fatica estenuante, e tu lo sei.
Cerco riparo quando la calura dei miei deserti mi disintegra, e tu lo sei.
Cerco conforto, perché mi capita di piangere anche molto, e tu lo sei.
Spirito di Dio, non hai mai notato la mia paura del buio? Perché non sei per me Luce beatissima che mi invade nell'intimo e mi porta la rivoluzione della verità?
Sono debole come un fuscello, sono limitato e avvilito. Ho bisogno della tua forza.
Spirito di Dio, aiutami a non cadere nel peccato a causa della mia debolezza mortale.
La mia lebbra è nauseante, lavala. Il mio cuore è arido fino all'insensibilità, bagnalo. La vita è dilaniata dalle ferite, guariscile.
Sono rigido e intollerante. Piega la mia stoltezza di pensieri e di convinzioni.
Sono gelido nell'amore e nella compassione. Scalda la mia inguaribile ostinazione.
Spirito di Dio, molte volte mi hai trovato fuori strada a rincorrere i miei miraggi. Raddrizza le mie vie distorte.
Spirito di Dio, avvolgimi dentro e fuori, nelle midolla e nei pensieri, con i tuoi doni.
Non ho altra ricchezza se non quella che mi regali tu, se voglio andare ad annunciare a tutti la tua tenerezza.