C'è un puro splendore, o Madre illuminata e in cuore sono colmo di gioia. Ti 'ho così spesso adornata di corona nel tempo della mia fanciullezza. Hermann Hesse
Maria Madre di Dio
Il brano del vangelo ci narra un episodio della vita di una famiglia ebrea, ma l’ambientazione è inusuale per una nascita. Si tratta di una famiglia emarginata socialmente. Eppure il bambino è Dio e la giovane donna l’ha concepito e partorito nella verginità. Alcuni pastori si affrettano, in risposta a un messaggio dal cielo, per riconoscerlo e g
lorificarlo a loro modo.
Vi è difficile considerarlo vostro Dio?
Volgete
il pensiero per un attimo al fascino persistente esercitato da sua
madre su uomini e donne di ogni ambiente e classe, su persone che hanno
conosciuto successi o fallimenti di ogni tipo, su uomini di genio, su
emarginati, su soldati angosciati e destinati a morire sul campo di
battaglia, su persone che passano attraverso dure prove spirituali.
Il
genio artistico si è spesso consacrato alla sua lode: pensate alla
“Pietà” di Michelangelo, al gran numero di Madonne medievali e
rinascimentali, alle vetrate incantevoli della cattedrale di Chartres e
alla più bella di tutte le icone: la Madonna di Vladimir, che aspetta
con pazienza, nel Museo Tretiakov di Mosca, giorni migliori.
Perché la Madonna ispira tanta umanità?
Forse perché è, come dicono gli ortodossi, un’icona (= immagine) di Dio?
Forse
perché Dio parla per suo tramite anche se Maria resta sempre una sua
creatura, sia pure una creatura unica grazie ai doni ricevuti dal Padre?
Tutto
ciò è stato oggetto di discussioni, spesso accese, quando spiriti
grandi cercarono di esprimere in termini umani il mistero di Dio fatto
uomo.
Maria fu definita madre di Dio, “theotokos”, e ciò contribuì a
calmare dispute intellettuali. Questo appellativo è particolarmente caro
ai cristiani dell’Est, ai nostri fratelli del mondo ortodosso, ed è
profondamente radicato nella loro teologia, ripetuto spesso nelle loro
belle liturgie, specialmente nella liturgia bizantina, che è stata
considerata la “più perfetta” proprio per via delle sue preghiere
ufficiali dedicate al culto di Maria.
Cominciamo l’anno nel segno di questo grande mistero.
Cerchiamo
allora di approfondire la nostra devozione a Maria, Madre di Dio e
nostra, eliminandone, però, ogni traccia di sentimentalismo spicciolo.
Tentiamo
di convincere i giovani che si tratta qui di un idealismo rispondente,
certo, alle aspirazioni più profonde dello spirito umano, ma che
richiede impegno e molto coraggio.
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 2,16-21)
I pastori trovarono Maria e Giuseppe e il bambino. Dopo otto giorni gli fu messo nome Gesù.
In quel tempo, [i pastori] andarono, senza indugio, e trovarono Maria e
Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto,
riferirono ciò che del bambino era stato detto loro.
Tutti quelli che
udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori.
Maria, da parte
sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.
I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.
Quando
furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu
messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse
concepito nel grembo.
Dio, per intercessione di Maria sua Madre, abbia pietà di noi e ci benedica!
I pastori se ne tornarono «glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto»
L'angelo aveva annunciato loro che nella città di Davide, cioè Betlemme, era nato il Salvatore e che avrebbero trovato il segno: un bambino avvolto in fasce dentro una mangiatoia (cf Lc 2,11-12). Partiti in fretta, essi avevano trovato Maria e Giuseppe e il Bambino. Notiamo come l'Evangelista parli della maternità di Maria a partire dal Figlio, da quel «bambino avvolto in fasce», perché è Lui - il Verbo di Dio (cf Gv 1,14) - il punto di riferimento, il centro dell'evento che si sta compiendo ed è Lui a far sì che la maternità di Maria sia qualificata come «divina».
Questa attenzione prevalente al Figlio Gesù, non riduce il ruolo della Madre, anzi, la colloca nella giusta prospettiva: Maria, infatti, è vera Madre di Dio proprio in virtù della sua totale relazione a Cristo. Pertanto, glorificando il Figlio si onora la Madre e onorando la Madre si glorifica il Figlio. Il titolo di «Madre di Dio», che oggi la liturgia pone in risalto, sottolinea la missione unica della Vergine Santa nella storia della salvezza: missione che sta alla base del culto e della devozione che il popolo cristiano le riserva. Maria infatti non ha ricevuto il dono di Dio solo per se stessa, ma per recarlo nel mondo: «nella sua verginità feconda, Dio ha donato agli uomini i beni della salvezza eterna» (cf Colletta). E Maria offre continuamente la sua mediazione al popolo di Dio peregrinante nella storia verso l'eternità, come un tempo la offrì ai pastori di Betlemme. Ella, che ha dato la vita terrena al Figlio di Dio, continua a donare agli uomini la vita divina, che è Gesù stesso e il suo Santo Spirito. Per questo viene considerata Madre di ogni uomo che nasce alla Grazia e insieme è invocata come Madre della Chiesa.
Preghiera
La Vergine Maria ci dona il suo Figlio, ci mostra il volto del suo Figlio, Principe della Pace: sia lei ad aiutarci a rimanere nella luce di questo volto, che brilla su di noi, per riscoprire tutta la tenerezza di Dio Padre; sia lei a sostenerci nell'invocare lo Spirito Santo, perché rinnovi la faccia della terra e trasformi i cuori, sciogliendo la loro durezza davanti alla bontà disarmante del Bambino, che è nato per noi. La Madre di Dio ci accompagni in questo nuovo anno; ottenga per noi e per il mondo intero il desiderato dono della pace. Amen.