6 ottobre - San Bruno

Grado della Celebrazione: MEMORIA F. - Colore liturgico: VERDE
Il monaco, lasciando tutto, per così dire “rischia”: si espone alla solitudine e al silenzio per non vivere di altro che dell’essenziale, e proprio nel vivere dell’essenziale trova anche una profonda comunione con i fratelli, con ogni uomo. (Benedetto XVI)

Dal vangelo secondo Luca (12, 35-40)
Beati i servi che il padrone al suo ritorno troverà svegli.

In quel tempo Gesù disse:
Siate pronti, con la cintura ai fianchi e le lucerne accese; siate simili a coloro che aspettano il padrone quando torna dalle nozze, per aprirgli subito, appena arriva e bussa.
Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità vi dico, si cingerà le sue vesti, li farà mettere a tavola e passerà a servirli.
E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell’alba, li troverà così, beati loro! Sappiate bene questo: se il padrone di casa sapesse a che ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti, perché il Figlio dell’uomo verrà nell’ora che non pensate».


Vegliate e pregate in ogni momento
di san Colombano.

Fratelli, se ascoltiamo e crediamo questo, il nostro atteggiamento di vigilanza dimostrerà la nostra fede. La parola del Signore possa destare i nostri sensi, scuotere il torpore di morte in cui ci crogioliamo, perché possiamo essere sempre preparati, sgombri da ogni preoccupazione temporale. Così aspetteremo l'avvento dell'ultimo giorno che ci porterà pena o gloria.
Il Signore ci insegna a vegliare e a pregare senza interruzione. Questo suo monito affini dunque la nostra anima, per non essere discepoli infedeli o ascoltatori senza orecchi.
Dio è amore e bontà. Senza stancarci invochiamo con tutto il cuore la sua misericordia ineffabile, preghiamolo di ispirarci il suo amore per mezzo di Gesù, suo Figlio: supplichiamolo di unirci a lui per l'eternità, come se gli fossimo inseparabilmente saldati.
Chiediamo al Signore di elevare i nostri sensi sopra le cose terrene, di fissarli sulle realtà celesti, fintanto che siamo in questo corpo mortale. Aspettiamo così senza rimpianti la sua venuta, per corrergli incontro quando verrà, con la gioia e la piena fiducia dell'amore che gli sono care.
Veglia veramente beata quella in cui si è in attesa di Dio, creatore dell'universo, che tutto riempie e tutto trascende! Volesse il cielo che il Signore si degnasse di scuotere anche me, meschino suo servo, dal sonno della mia mediocrità e accendermi talmente della sua carità divina da farmi divampare del suo amore fin sopra le stelle! Potessi allora ardere dal desiderio di amarlo sempre più, né mai più in me questo fuoco si estinguesse!

Preghiera
Quanto sono beati, quanto felici quei servi che il Signore al suo ritorno troverà ancora svegli.
Iddio mi doni di corrispondere alla sua grazia, affinché la mia lucerna risplenda continuamente di notte nel tempio del mio Signore, per illuminare tutti quelli che entrano nella casa del mio Dio.
Dio Padre, ti prego nel nome del tuo Figlio Gesù Cristo, donami quella carità che non viene mai meno, perché la mia lucerna si mantenga sempre accesa, ne mai si estingua; arda per me, brilli per gli altri.
Degnati, o Cristo, dolcissimo nostro Salvatore, di accendere le nostre lucerne: brillino continuamente nel tuo tempio e siano alimentate sempre da te che sei la luce eterna. Siano rischiarati gli angoli oscuri del nostro spirito e fuggano da noi le tenebre del mondo.
Dona dunque, Signore Gesù, la tua luce alla mia lucerna, perché al suo splendore mi si apra il santuario celeste, il santo dei santi, che sotto le sue volte maestose accoglie te, sacerdote eterno del sacrificio perenne.
Fa' che io guardi, contempli e desideri te solo; solo te ami e solo te attenda nel più ardente desiderio.
Nella visione dell'amore il mio desiderio si spenga in te e al tuo cospetto la mia lucerna continuamente brilli e arda.