XXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

Grado della Celebrazione: DOMENICA - Colore liturgico: VERDE
Chi ama Dio, come comanda il Vangelo, cioè con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutta la mente, sa che a Dio non può dare alcun bene, perché Dio li ha tutti, perciò desidera almeno usargli giustizia, riconoscendo le sue infinite perfezioni e desidera servirlo in tutte le proprie azioni, offrendogli l’ossequio, la sottomissione, l’adorazione più grande che sia possibile. Il che equivale a dire: desidera unicamente ed infinitamente la Gloria di Dio. E siccome nell’ossequio e nella gloria resa a Dio sta la santità dell’uomo, la perfezione del cristianesimo comporta una tendenza a conseguire la maggiore santità possibile. (Rosmini)

Il discepolo di Gesù
Voler essere discepoli del Cristo significa avere scelto e deciso di seguirlo, significa avere scelto Cristo come unico punto di riferimento della e nella nostra vita.
Lo seguiamo perché lo amiamo e perché abbiamo fondato su di lui, e solo su di lui, il nostro progetto di vita.
Vivremo, nonostante tutto, infedeltà ed errori quotidiani, ma non saranno questi a troncare la nostra sequela se sapremo accettarli e viverli come limite e quindi come parte della croce che ogni giorno ci è chiesto di portare. Una croce fatta di grandi e piccole sofferenze e miserie, ma è proprio l’adesione alla “nostra” croce la via per divenire e rimanere suoi discepoli.
La Chiesa, oggi e sempre, è costruita da chi ha il coraggio di affidarsi soltanto a Dio e seguire Gesù con totale abbandono e senza nessun compromesso.

Dal Vangelo secondo Luca
Chi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo.

In quel tempo, una folla numerosa andava con Gesù. Egli si voltò e disse loro:«Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo.
Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo.
Chi di voi, volendo costruire una torre, non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi per portarla a termine? Per evitare che, se getta le fondamenta e non è in grado di finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: “Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro”.
Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? Se no, mentre l’altro è ancora lontano, gli manda dei messaggeri per chiedere pace.
Così chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo».


Le ricchezze spirituali
Santa Teresa del Bambin Gesù

Mia cara sorella, come puoi chiedermi se puoi amare Dio come io lo amo ? … Il mio desiderio di martirio è nulla, non è quello che mi dà la fiducia infinita che sento nel cuore. In verità sono le ricchezze spirituali che rendono non giusti, quando ci si compiace in loro e si crede che sono qualcosa di grande… Sento bene che … ciò che piace al buon Dio nella mia piccola anima è vedere che amo la mia piccolezza e la mia povertà, è la speranza cieca nella sua misericordia. Ecco il mio unico tesoro…
Oh mia sorella cara…, sappi che per amare Gesù… più si è deboli, senza desideri, né virtù, più si è pronti alle operazioni di quest’Amore che consuma e trasforma. Il solo desiderio di essere vittima è sufficiente, ma occorre accettare di restare poveri e senza forze, e ciò è difficile poiché “Il vero povero di spirito chi lo troverà? Bisogna cercarlo molto lontano” dice il salmista. Non dice che bisogna cercarlo fra le grandi anime, ma “molto lontano”, cioè nella piccolezza, nel nulla.
Stiamo dunque ben lontano da tutto quanto luccica, amiamo la nostra piccolezza, amiamo il non sentir nulla, allora saremo poveri di spirito e Gesù verrà a cercarci; per quanto lontani siamo ci trasformerà in fiamme d’amore. Oh, come vorrei poter farti capire ciò che sento! È l’abbandono fiducioso e nient’altro che ci deve condurre all’Amore. La paura non conduce forse alla giustizia? (Alla giustizia severa come la si presenta ai peccatori ma non la giustizia che Gesù avrà per coloro che lo amano). Poiché vediamo la strada, corriamo insieme. Sì, lo sento, Gesù vuol darci le stesse grazie, vuole darci gratuitamente il suo Cielo.

Preghiera
O Dio, tu sai come a stento ci raffiguriamo le cose terrestri, e con quale maggiore fatica possiamo rintracciare quelle del cielo; donaci la sapienza del tuo Spirito, perché da veri discepoli portiamo la nostra croce ogni giorno dietro il Cristo tuo Figlio. Egli è Dio...