13 settembre - San Giovanni Crisostomo

Grado della Celebrazione: MEMORIA - Colore liturgico: BIANCO
L'animo del sacerdote bisogna che risplenda come una luce che illumina tutto il mondo. (San Giovanni Crisostomo)

Breve biografia
Giovanni, nato ad Antiochia (probabilmente nel 349), dopo i primi anni trascorsi nel deserto, fu ordinato sacerdote dal vescovo Fabiano e ne diventò collaboratore. Grande predicatore, nel 398 fu chiamato a succedere al patriarca Nettario sulla cattedra di Costantinopoli.

L'attività di Giovanni fu apprezzata e discussa: evangelizzazione delle campagne, creazione di ospedali, processioni anti-ariane sotto la protezione della polizia imperiale, sermoni di fuoco con cui fustigava vizi e tiepidezze, severi richiami ai monaci indolenti e agli ecclesiastici troppo sensibili alla ricchezza.

Deposto illegalmente da un gruppo di vescovi capeggiati da Teofilo di Alessandria, ed esiliato, venne richiamato quasi subito dall'imperatore Arcadio. Ma due mesi dopo Giovanni era di nuovo esiliato, prima in Armenia, poi sulle rive del Mar Nero. Qui il 14 settembre 407, Giovanni morì. Dal sepolcro di Comana, il figlio di Arcadio, Teodosio il Giovane, fece trasferire i resti mortali del santo a Costantinopoli, dove giunsero la notte del 27 gennaio 438. (Avvenire)

Dal vangelo secondo Giovanni (10, 11-16)
Il buon pastore offre la vita per le pecore.

In quel tempo, Gesù disse: «Io sono il buon pastore. Il buon pastore offre la vita per le pecore. Il mercenario invece, che non è pastore e al quale le pecore non appartengono, vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge e il lupo le rapisce e le disperde; egli è un mercenario e non gli importa delle pecore.
Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, come il Padre conosce me e io conosco il Padre; e offro la vita per le pecore.
E ho altre pecore che non sono di quest'ovile; anche queste io devo condurre; ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge e un solo pastore».


Il buon pastore
L’immagine del Pastore buono si staglia più nitida nella contrapposizione con il mercenario a cui le pecore non stanno a cuore e che scappa dinnanzi ad un pericolo incombente. Il mercenario svolge un lavoro retribuito e mette al centro se stesso, mentre il Buon Pastore ama le pecore senza altri scopi, per il puro gusto di prendersene cura. Gesù ha pagato per me e per te con la sua vita perché noi avessimo stabilità, sicurezza, pascoli erbosi e acque tranquille. Oggi la presenza amorevole di Gesù-Pastore è indicata nella vita dei pastori della Chiesa, che sono un sacramento del Maestro. La loro vita impiegata nella predicazione e nella preghiera, nella celebrazione dei sacramenti e nella carità deve essere un richiamo costante a Gesù e alla sua cura amorevole. Cogliamo nella loro vita questa dimensione? Li sosteniamo con la nostra preghiera e con la nostra docilità? Sappiamo trovare spazi di ringraziamento e di riconoscenza? Si chiede oggi la guida dei pastori e la docilità del gregge. Una parola deve essere pronunciata, pur con qualche esitazione, ed è santità. Chiediamo sacerdoti santi e santificatori, vescovi con la sapienza e l’eloquenza di Giovanni Crisostomo: Cristo buon pastore è il modello dal quale egli non si discosta. Con le pratiche ascetiche e la meditazione biblica il Crisostomo ha acquisito un forte senso di libertà morale, che lo rende alieno da ogni emozione, compromesso e intrigo. Lui è un vero pastore e un eccelso predicatore, tanto da meritargli il titolo di "bocca d'oro - Crisostomo".

Preghiera
O Dio, sostegno e forza di chi spera in te, che ci hai dato in san Giovanni Crisostomo un vescovo mirabile per l'eloquenza e per l'invitta costanza nelle persecuzioni, fa' che il popolo cristiano, illuminato dalla sua dottrina, sappia imitare la sua fortezza evangelica. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.