24 giugno - Natività di San Giovanni Battista

Grado della Celebrazione: SOLENNITA' - Colore liturgico: BIANCO 
La nascita di Giovanni Battista richiama immediatamente quella di Gesù: la nascita miracolosa del Precursore, generato da un padre anziano e da una madre sterile, non aveva infatti altro scopo che quello di preparare la venuta imminente del Salvatore. L'amico doveva nascere prima dello sposo, il servo prima del suo Signore, la voce prima del Verbo, la fiaccola prima del Sole, il messaggero prima del Giudice, il riscattato prima del Redentore. (San Pier Damiani)
 
Giovanni figlio di Zaccaria, il muto, e di Elisabetta la sterile
La sua nascita annuncia l’arrivo dei tempi messianici nei quali la sterilità diventerà fecondità, e il mutismo diventerà esuberanza profetica.
Il vangelo gli dà il soprannome di «Battista», perché egli annuncia un nuovo rito di abluzione (Mt 3,13-17) nel quale il battezzato non si immerge da solo nell’acqua, come nei riti e nei battesimi ebraici, ma riceve l’acqua lustrale dalle mani di un ministro. Giovanni intendeva così mostrare che l’uomo non si può purificare da solo, ma che ogni santità viene da Dio. Giovanni Battista è pure ricordato come un uomo di grande mortificazione. Forse egli era stato iniziato a questa disciplina nelle comunità religiose del deserto.
Ma la tradizione ha ricordato soprattutto il suo carattere profetico. Egli è profeta nel senso in cui questa parola era intesa nell’Antico Testamento; anzi Giovanni è il più grande dei profeti di Israele, perché ha potuto additare l’oggetto stesso delle sue profezie (Mt 11,7-15; Gv 1,19-28). Per far risaltare questa appartenenza di Giovanni alla grande discendenza dei profeti dell’Antico Testamento, Luca ci dà un racconto della sua nascita che permette di vedere sullo sfondo il profilo delle grandi vocazioni degli antichi profeti. Ma il profeta non è soltanto l’annunciatore dei futuro messianico; è essenzialmente il portatore della parola di Dio e il testimone della presenza di questa Parola creatrice nel mondo nuovo.
In ogni Messa l’annuncio della parola di Dio ripete il tema che il Battista faceva risuonare sulle rive del Giordano: « Convertitevi! ». Il racconto della Cena del Signore, al centro della Preghiera eucaristica, è un brano di quel vangelo che deve condurre anche noi a domandare con fede alla Chiesa: « Che cosa dobbiamo fare? » (At 2,37). La risposta di Cristo, corpo-dato e sangue-sparso, è: « Fate questo in memoria di me! ». La vita e il martirio del Battista sono una di quelle innumerevoli risposte-memoriale che sempre salgono al Padre, per Cristo con Cristo e in Cristo, nello Spirito.


Il Vangelo della Vigilia

Dal vangelo secondo Luca (1, 5-17)
Ti darà un figlio e tu lo chiamerai Giovanni.

Al tempo di Erode, re della Giudea, vi era un sacerdote di nome Zaccarìa, della classe di Abìa, che aveva in moglie una discendente di Aronne, di nome Elisabetta. Ambedue erano giusti davanti a Dio e osservavano irreprensibili tutte le leggi e le prescrizioni del Signore. Essi non avevano figli, perché Elisabetta era sterile e tutti e due erano avanti negli anni.
Avvenne che, mentre Zaccarìa svolgeva le sue funzioni sacerdotali davanti al Signore durante il turno della sua classe, gli toccò in sorte, secondo l’usanza del servizio sacerdotale, di entrare nel tempio del Signore per fare l’offerta dell’incenso. Fuori, tutta l’assemblea del popolo stava pregando nell’ora dell’incenso.
Apparve a lui un angelo del Signore, ritto alla destra dell’altare dell’incenso. Quando lo vide, Zaccarìa si turbò e fu preso da timore. Ma l’angelo gli disse: «Non temere, Zaccarìa, la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, e tu lo chiamerai Giovanni. Avrai gioia ed esultanza, e molti si rallegreranno della sua nascita, perché egli sarà grande davanti al Signore; non berrà vino né bevande inebrianti, sarà colmato di Spirito Santo fin dal seno di sua madre e ricondurrà molti figli d’Israele al Signore loro Dio. Egli camminerà innanzi a lui con lo spirito e la potenza di Elia, per ricondurre i cuori dei padri verso i figli e i ribelli alla saggezza dei giusti e preparare al Signore un popolo ben disposto».

Ti darà un figlio
Era molto anziano Zaccaria, e sua moglie Elisabetta era sterile, avanzata anch’ella negli anni.
Per tutta la vita matrimoniale avevano sperato in un figlio, ed ora ogni speranza s’era esaurita…
Ma i tempi di Dio sono diversi dai nostri, ed ecco che, nel momento umanamente creduto meno propizio, la preghiera viene esaudita.
“Tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, e tu lo chiamerai Giovanni”. Come è possibile? E perché chiamarlo Giovanni (Dono di Dio)?

Preghiera
Non temere, Zaccaria, sacerdote della classe di Abìa, nominato capo dei sacerdoti per l’offerta dell’incenso davanti al Signore! Il figlio che il Buon Dio ti concede sarà un figlio speciale, che annuncerà la venuta del Messia e Lo precederà sulle vie della Palestina, e nei secoli futuri sulle strade di tutto il mondo e nei cuori di tutti gli uomini, per prepararli con il Battesimo di penitenza al Battesimo di Fuoco che Egli verrà a portare… Abbi fede, Zaccaria!
E tu, piccolo Giovanni, che tra poco inizierai a vivere nel ventre “ringiovanito” di tua madre, aiutaci a riconoscere il Cristo ogni volta che passa nella nostra vita, e a gioire così come hai gioito tu nell’incontrarLo nel seno della Vergine Maria…
Grazie per il tuo coraggio nell’accettare la difficile missione che ti è stata affidata!
Grazie per la tua testimonianza, iniziata dal tuo concepimento fino alla morte cruenta, anticipo della passione e morte del Cristo Redentore e Salvatore.
Vorrei trovare parole nuove per celebrarti, Giovanni Battista, ma non ne sono capace. Mi servirò invece di un testo tratto dalla liturgia siriaca, che dice così:
“Riconosciamo te, Giovanni, come il nuovo Mosè, perché hai visto Dio, non più in figura, bensì faccia a faccia. Guardiamo te come il nuovo Giosuè: non hai attraversato il Giordano da una sponda all’altra ma, con l’acqua del Giordano, hai fatto attraversare gli uomini da un mondo all’altro.
Sei tu il nuovo Samuele che non hai dato l’unzione a Davide, ma hai battezzato il Figlio di Davide.
Sei tu il nuovo Davide, che non sei stato perseguitato dal cattivo re Saul, bensì sei stato ucciso da Erode.
Sei tu il nuovo Elia, nutrito nel deserto non di pane da un corvo, ma di locuste e di miele da Dio.
Beato tu, Giovanni, eletto da Dio, che hai posto la mano sul tuo Maestro, che hai preso per mano la fiamma il cui chiarore fa tremare gli angeli! Stella del mattino, hai mostrato al mondo il Mattino vero; alba gioiosa, hai manifestato il giorno di gloria; lampada scintillante, hai mostrato la Luce senza pari!
Messaggero della grande riconciliazione tu, il più grande fra i nati di donna, vieni incontro all’Emmanuele, a colui che supera ogni creatura; primogenito di Elisabetta, precedi il Primogenito di tutta la creazione!”.



Il Vangelo del Giorno

Dal vangelo secondo Luca (1, 57-66. 80)
Giovanni è il suo nome.

Per Elisabetta si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio. I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva manifestato in lei la sua grande misericordia, e si rallegravano con lei.
Otto giorni dopo vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo con il nome di suo padre, Zaccarìa. Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà Giovanni». Le dissero: «Non c’è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome».
Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. Egli chiese una tavoletta e scrisse: «Giovanni è il suo nome». Tutti furono meravigliati. All’istante si aprirono la sua bocca e la sua lingua, e parlava benedicendo Dio.
Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose. Tutti coloro che le udivano, le custodivano in cuor loro, dicendo: «Che sarà mai questo bambino?». E davvero la mano del Signore era con lui.
Il bambino cresceva e si fortificava nello spirito. Visse in regioni deserte fino al giorno della sua manifestazione a Israele.

Giovanni è il suo nome
«Giovanni è il suo nome».  Zaccaria, con questa presa di posizione nei confronti dei parenti e amici che avrebbero voluto chiamare il piccolo secondo la tradizione ebraica, dimostra di aver compreso per quale alta missione il bambino gli era stato donato dal Cielo.  Con questo egli riconosce che davvero “Dio ha fatto grazia”, e non solo per aver donato un figlio a un’anziana coppia che tanto lo desiderava, ma soprattutto perché egli sarebbe divenuto colui che annuncia la venuta del Messia.
 Esultate di gioia e di meraviglia, Elisabetta e Zaccaria! Un figlio vi è nato per la Gloria di Dio!  Esultate di gioia e di meraviglia, genitori di tutti i tempi e di tutti i luoghi! Dio vi ha visitato con la Sua Grazia, perché davvero ogni nascita di figlio d’uomo è un miracolo d’amore, la dimostrazione che Dio continua ad amarci.  E non solo: come Giovanni è stato pensato e voluto dalla Sapienza di Dio per una particolare missione, così ognuno di noi non nasce per caso, ma con un compito e un progetto tutto nostro, con un cammino su un sentiero che Dio stesso ha tracciato per noi.

Preghiera
Fa’, o Signore, che sappiamo percorrere quel sentiero con gioia, con fedeltà, nella consapevolezza che il compito che ci hai affidato nessun altro potrà svolgerlo al posto nostro.  Dacci il medesimo coraggio e la medesima determinazione del Tuo precursore Giovanni Battista, che non ha avuto paura di farsi dei nemici, ma imperterrito ha proseguito la sua missione, pur sapendo che gli sarebbe costata la vita, sì, ma che avrebbe guadagnato la Vita eterna!