La vera amicizia con Gesù si esprime nel modo di vivere: si esprime con la bontà del cuore, con l'umiltà, la mitezza e la misericordia, l'amore per la giustizia e la verità, l'impegno sincero ed onesto per la pace e la riconciliazione. Questa, potremmo dire, è la "carta d'identità" che ci qualifica come suoi autentici "amici"; questo è il "passaporto" che ci permetterà di entrare nella vita eterna.
La porta stretta
Gesù si rifiuta di rispondere alla domanda riguardo al numero di coloro che si salveranno: la questione della salvezza non si pone infatti in termini generali, non si pone innanzitutto per gli altri, ma si pone “per me”.
Dipende dalla mia accettazione o dal mio rifiuto della salvezza che Gesù mi offre.
Il cammino verso la salvezza consiste nel seguire Gesù: egli è la via. Lo sforzo di entrare per “la porta stretta” è lo sforzo di seguire il cammino intrapreso da Gesù, cioè il cammino verso Gerusalemme, il cammino verso il Calvario. Il Calvario fu solo una tappa nel cammino verso la destinazione finale, una tappa di grande sofferenza, di tenebre e di solitudine, ma che sboccò direttamente su un mondo di luce e di gioia, illuminato dal sole nascente di Pasqua, vivente della gioia della risurrezione.
L’ingresso al sepolcro di Gesù, nella basilica del Santo Sepolcro a Gerusalemme, è basso e stretto, all’interno l’ambiente è angusto e buio: eppure, proprio da qui la risurrezione, in tutta la sua potenza irresistibile, levò il masso e aprì le tombe riempiendo il mondo di luce e di vita.
Il punto in cui si incontrano i due bracci della croce è stretto e basso, ma i bracci indicano i quattro punti cardinali, i quattro venti del mondo. Là Gesù “stese le braccia fra il cielo e la terra, in segno di perenne alleanza” ed estese la sua offerta dell’amore e della salvezza di Dio a tutti gli uomini, ad oriente e ad occidente, a settentrione e a mezzogiorno, invitando ogni uomo e ogni donna, di ogni età e di ogni razza, di ogni colore e di ogni lingua, a partecipare al banchetto del regno di Dio.
La porta stretta è il mezzo per uscire dalle angustie di un mondo senza amore; essa è l’apertura verso l’amore senza confini, verso il perdono e la misericordia.
Dal Vangelo secondo Luca (13,22-30)
Verranno da oriente a occidente e siederanno a mensa nel regno di Dio.
In quel tempo, Gesù passava insegnando per città e villaggi, mentre era in cammino verso Gerusalemme.Un tale gli chiese: «Signore, sono pochi quelli che si salvano?».
Disse loro: «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, io vi dico, cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno.
Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, voi, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: “Signore, aprici!”. Ma egli vi risponderà: “Non so di dove siete”. Allora comincerete a dire: “Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze”. Ma egli vi dichiarerà: “Voi, non so di dove siete. Allontanatevi da me, voi tutti operatori di ingiustizia!”.
Là ci sarà pianto e stridore di denti, quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio, voi invece cacciati fuori.
Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio. Ed ecco, vi sono ultimi che saranno primi, e vi sono primi che saranno ultimi».
Sforzatevi di entrare per la porta stretta
Non è la prima volta che Gesù ci parla di “porta stretta”.
Entrare nel Regno dei cieli non è così facile e così comodo come ci verrebbe da pensare, visto che Dio è Amore e Misericordia…
Sì, fermamente crediamo che l’essenza di Dio è l’Amore, e che Egli è infinitamente misericordioso. Egli ci offre tutti i mezzi che ci servono, ci riempie di grazie e benedizioni, ci ammaestra, ci guida, ci illumina il cammino, ci tende la mano quando siamo nel pericolo, ci dona il suo perdono prima ancora che glielo chiediamo… ma non forza la nostra volontà, non ci salva senza il nostro consenso…
Mi sovviene a questo proposito l’immagine di Gesù che bussa alla porta del nostro cuore e attende pazientemente che noi gli apriamo perché la porta non ha maniglia all’esterno, bensì solo all’interno, e quindi Gesù non può entrare se non siamo noi ad aprirgli.
Così è riguardo alla “porta stretta”: essa è lì, che ci attende, per farci entrare nel Paradiso. Ma se noi non ci decidiamo a liberarci dai pesi ingombranti dei nostri peccati, dei nostri egoismi, delle nostre convinzioni errate, della nostra superbia e di tutto ciò che ci intralcia nel cammino, non riusciremo mai a passare…
Preghiera
Aiutaci, Signore Gesù, a lasciarci alle spalle tutto ciò che fino ad oggi ci ha impedito di seguirti sulla via dell’amore e della donazione.
Rendici puri e semplici come bambini, che non si preoccupano di nulla, perché si fidano di mamma e papà. Così anche noi vogliamo fidarci di Te.
Ti diciamo il nostro “Sì” e ci decidiamo per Te, Signore! Ci lasciamo condurre e ci abbandoniamo alla tua Volontà.
Grazie, Gesù, perché anche oggi ci indichi la strada per giungere al tuo Regno dove Tu ci aspetti dall’eternità.
Gesù si rifiuta di rispondere alla domanda riguardo al numero di coloro che si salveranno: la questione della salvezza non si pone infatti in termini generali, non si pone innanzitutto per gli altri, ma si pone “per me”.
Dipende dalla mia accettazione o dal mio rifiuto della salvezza che Gesù mi offre.
Il cammino verso la salvezza consiste nel seguire Gesù: egli è la via. Lo sforzo di entrare per “la porta stretta” è lo sforzo di seguire il cammino intrapreso da Gesù, cioè il cammino verso Gerusalemme, il cammino verso il Calvario. Il Calvario fu solo una tappa nel cammino verso la destinazione finale, una tappa di grande sofferenza, di tenebre e di solitudine, ma che sboccò direttamente su un mondo di luce e di gioia, illuminato dal sole nascente di Pasqua, vivente della gioia della risurrezione.
L’ingresso al sepolcro di Gesù, nella basilica del Santo Sepolcro a Gerusalemme, è basso e stretto, all’interno l’ambiente è angusto e buio: eppure, proprio da qui la risurrezione, in tutta la sua potenza irresistibile, levò il masso e aprì le tombe riempiendo il mondo di luce e di vita.
Il punto in cui si incontrano i due bracci della croce è stretto e basso, ma i bracci indicano i quattro punti cardinali, i quattro venti del mondo. Là Gesù “stese le braccia fra il cielo e la terra, in segno di perenne alleanza” ed estese la sua offerta dell’amore e della salvezza di Dio a tutti gli uomini, ad oriente e ad occidente, a settentrione e a mezzogiorno, invitando ogni uomo e ogni donna, di ogni età e di ogni razza, di ogni colore e di ogni lingua, a partecipare al banchetto del regno di Dio.
La porta stretta è il mezzo per uscire dalle angustie di un mondo senza amore; essa è l’apertura verso l’amore senza confini, verso il perdono e la misericordia.
Dal Vangelo secondo Luca (13,22-30)
Verranno da oriente a occidente e siederanno a mensa nel regno di Dio.
In quel tempo, Gesù passava insegnando per città e villaggi, mentre era in cammino verso Gerusalemme.Un tale gli chiese: «Signore, sono pochi quelli che si salvano?».
Disse loro: «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, io vi dico, cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno.
Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, voi, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: “Signore, aprici!”. Ma egli vi risponderà: “Non so di dove siete”. Allora comincerete a dire: “Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze”. Ma egli vi dichiarerà: “Voi, non so di dove siete. Allontanatevi da me, voi tutti operatori di ingiustizia!”.
Là ci sarà pianto e stridore di denti, quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio, voi invece cacciati fuori.
Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio. Ed ecco, vi sono ultimi che saranno primi, e vi sono primi che saranno ultimi».
Sforzatevi di entrare per la porta stretta
Non è la prima volta che Gesù ci parla di “porta stretta”.
Entrare nel Regno dei cieli non è così facile e così comodo come ci verrebbe da pensare, visto che Dio è Amore e Misericordia…
Sì, fermamente crediamo che l’essenza di Dio è l’Amore, e che Egli è infinitamente misericordioso. Egli ci offre tutti i mezzi che ci servono, ci riempie di grazie e benedizioni, ci ammaestra, ci guida, ci illumina il cammino, ci tende la mano quando siamo nel pericolo, ci dona il suo perdono prima ancora che glielo chiediamo… ma non forza la nostra volontà, non ci salva senza il nostro consenso…
Mi sovviene a questo proposito l’immagine di Gesù che bussa alla porta del nostro cuore e attende pazientemente che noi gli apriamo perché la porta non ha maniglia all’esterno, bensì solo all’interno, e quindi Gesù non può entrare se non siamo noi ad aprirgli.
Così è riguardo alla “porta stretta”: essa è lì, che ci attende, per farci entrare nel Paradiso. Ma se noi non ci decidiamo a liberarci dai pesi ingombranti dei nostri peccati, dei nostri egoismi, delle nostre convinzioni errate, della nostra superbia e di tutto ciò che ci intralcia nel cammino, non riusciremo mai a passare…
Preghiera
Aiutaci, Signore Gesù, a lasciarci alle spalle tutto ciò che fino ad oggi ci ha impedito di seguirti sulla via dell’amore e della donazione.
Rendici puri e semplici come bambini, che non si preoccupano di nulla, perché si fidano di mamma e papà. Così anche noi vogliamo fidarci di Te.
Ti diciamo il nostro “Sì” e ci decidiamo per Te, Signore! Ci lasciamo condurre e ci abbandoniamo alla tua Volontà.
Grazie, Gesù, perché anche oggi ci indichi la strada per giungere al tuo Regno dove Tu ci aspetti dall’eternità.