XX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

Grado della Celebrazione: DOMENICA - Colore liturgico: VERDE
La pace che dà il Signore non è quella che dà il mondo; ma è fatta di perdono, di giustizia, di amore e di amicizia. La pace non è soltanto assenza di conflitti, ma consiste nello stare con altri davanti a Dio, purificati e liberati dalla sua misericordia.
 
Gesù, la vera pace
Noi ci sentiamo legati a chi ci è caro e abbiamo grandi doveri nei confronti di chi ci è vicino, e ciò è importante. Ma nessuno è più vicino a noi di Dio, nessuno è più prezioso. In modo scioccante, spettacolare, Gesù ci dice che tutte le nostre relazioni, per quanto strette ed intime, devono essere purificate. Esse devono essere misurate in rapporto a Dio e ai suoi obiettivi.
È un’affermazione davvero severa. In noi tanto forte è l’attaccamento alla sicurezza data dall’amore “umano”, che possiamo facilmente rifiutare di dare tutto al Signore perché lo purifichi. Siamo davvero tentati di dire: “Signore, tu puoi prenderti tutto... tranne questo e quello”. Vi sono alcune cose, alcuni affetti che vogliamo vivere a nostro modo, non secondo il modo di Dio.
Una volta lasciato al Signore il governo delle nostre relazioni e dei nostri amori, allora riceviamo il fondamento della vera pace. La pace che dà il Signore non è quella che dà il mondo; è fatta di perdono, di giustizia, di amore e di amicizia. La pace non è soltanto assenza di conflitti, così come non è un compromesso immorale. La vera pace consiste nello stare con altri davanti a Dio, purificati e liberati dalla verità e dalla misericordia del giudizio divino.

Dal Vangelo secondo Luca ( Lc 12,49-53)
Non sono venuto a portare pace sulla terra, ma divisione.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto!
Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione. D’ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre; si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera».


Divisione non pace, fuoco non acqua
Appaiono paradossali le affermazioni di Gesù eppure il messaggio è chiaro ed è rivolto a chi vuole essere suo discepolo. Se vogliamo essere suoi discepoli dobbiamo portare anche noi il fuoco sulla terra, non accettare i compromessi.
Ogni compromesso ha ripercussioni sugli altri, su persone, siano essi i nostri familiari, i colleghi o anche le generazioni future. Portare il fuoco di Cristo significa ridurre in cenere gli idoli a partire da quelli del denaro e del potere, significa ridurre in cenere l'egoismo e condividere con coloro che fanno più fatica le sofferenze del vivere quotidiano.
Significa mettere al primo posto la coscienza della quale, possiamo confessarlo, spesso tentiamo di soffocare la voce.
 Il Signore non ci ha promesso che non avremmo avuto paure o ansie, ma le lenisce con la sua azione purificatrice dal nostro egoismo e ci dà quindi la forza per aprirci alla verità ed essere annunciatori e testimoni della sua Parola.

Preghiera
La tua sapienza, o Padre, ci aiuti a camminare nelle tue vie, perché nelle vicende del mondo siamo sempre rivolti alla speranza che splende in Cristo Signore.