Lunedì della XXII settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)

Grado della Celebrazione: FERIA - Colore liturgico: VERDE
Abbi pietà di me, Signore, perché ti invoco tutto il giorno: tu sei buono e pronto al perdono, sei pieno di misericordia con chi ti invoca. (Sal 85,3.5)

Dal vangelo secondo Luca (4, 16-30)
Mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio… Nessun profeta è bene accetto nella sua patria.

In quel tempo, Gesù si recò a Nazaret, dove era stato allevato; ed entrò, secondo il suo solito, di sabato nella sinagòga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; apertolo trovò il passo dove era scritto: "Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l'unzione, e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; per rimettere in libertà gli oppressi, e predicare un anno di grazia del Signore".
Poi arrotolò il volume, lo consegnò all'inserviente e sedette. Gli occhi di tutti nella sinagòga stavano fissi sopra di lui. Allora cominciò a dire: «Oggi si è adempiuta questa Scrittura che voi avete udita con i vostri orecchi».
Tutti gli rendevano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è il figlio di Giuseppe?».
Ma egli rispose: «Di certo voi mi citerete il proverbio: Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafàrnao, fàllo anche qui, nella tua patria!». Poi aggiunse: «Nessun profeta è bene accetto in patria. Vi dico anche: c'erano molte vedove in Israele al tempo di Elìa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elìa, se non a una vedova in Zarepta di Sidóne. C'erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Elisèo, ma nessuno di loro fu risanato se non Naaman, il Siro».
All'udire queste cose, tutti nella sinagòga furono pieni di sdegno; si levarono, lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte sul quale la loro città era situata, per gettarlo giù dal precipizio. Ma egli, passando in mezzo a loro, se ne andò.


Nessun profeta è bene accetto in patria
Quanta tristezza in queste parole! “Nessun profeta è bene accetto nella sua patria”.  Ma come?! Abitanti di Nazareth, come potete avere un cuore così duro?! Dovreste essere orgogliosi di avere tra di voi un maestro di Israele, anzi, ancora di più, il Maestro divino, il Messia, Colui che, morendo sulla Croce, diverrà il Salvatore di tutti gli uomini che Lo avranno riconosciuto come Figlio di Dio! E voi Lo vorreste addirittura gettare giù dal ciglio del monte?!  Ma non è ancora venuta la Sua Ora! Ha ancora tante città da visitare, tanta gente da evangelizzare, tanti malati da guarire, tanti peccatori da perdonare, tanti morti nel corpo o nello spirito da far risorgere a nuova vita!...  E se ne va, Gesù, a capo chino, gravato di un nuovo dolore, che questa volta Gli viene inflitto non dai nemici del Tempio, ma dai Suoi stessi concittadini, forse gli stessi che tante volte Egli, durante gli anni trascorsi a Nazareth, ha beneficato con il Suo amore, insieme alla madre Maria e al padre Giuseppe, che tanto amorevolmente Lo hanno educato alla scuola di Dio…  Anche noi siamo tristi, insieme con Lui, e forse anche un po’ scandalizzati per questo brutto episodio…  Ma, come sempre, il Vangelo ci invita a meditarlo e a tradurlo nella realtà odierna. E allora ci chiediamo: ma noi, come accogliamo Gesù? Forse con la stessa meraviglia e con la stessa incredulità dei Nazaretani? Forse anche noi vorremmo farLo tacere, perché le Sue parole ci scompaginano la vita e ci obbligano a rivedere alcune nostre scelte non del tutto in linea con il Vangelo?!

Preghiera
Donaci, Signore, la Luce del Tuo Spirito, affinché sappiamo leggere dentro di noi e scoprire quali sono i veri sentimenti che nutriamo nel cuore. Facci comprendere, Signore, se la nostra fede è genuina, se davvero siamo disposti a seguirTi là dove Tu ci attendi. Ci hai mostrato che la Tua via è aspra, la Tua porta è stretta, il Tuo cammino porta verso il Calvario, la Croce è lo strumento indispensabile per fare Pasqua, per passare dalla morte alla Vita.  La nostra risposta è “Sì, siamo pronti a seguirTi, costi quel che costi!”. Siamo sinceri e determinati, ma abbiamo bisogno di Te, perché le tentazioni sono tante e basta poco per farci dimenticare tutte le promesse e recedere da tutte le buone intenzioni.  Stacci sempre accanto, Gesù! Facci sentire che non siamo mai soli, che al nostro fianco c’è sempre un Angelo che ci sostiene, ci incoraggia, ci indica il cammino, ci difende dal nemico maligno che è sempre in agguato…