Lunedì della XII settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)

Grado della Celebrazione: FERIA - Colore liturgico: VERDE
Chi giudica sbaglia, semplicemente perché prende un posto che non è per lui. Ma non solo sbaglia, anche si confonde. È tanto ossessionato da quello che vuole giudicare, da quella persona, che quella pagliuzza non lo lascia dormire! Ma, io voglio toglierti quella pagliuzza! E non si accorge della trave che lui ha... E chi giudica diventa uno sconfitto, finisce male, perché la stessa misura sarà usata per giudicare lui. (Papa Francesco)

Dal vangelo secondo Matteo (7, 1-5)
Togli prima la trave dal tuo occhio.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non giudicate, per non essere giudicati; perché con il giudizio con il quale giudicate sarete giudicati voi e con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi.
Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello, e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? O come dirai al tuo fratello: “Lascia che tolga la pagliuzza dal tuo occhio”, mentre nel tuo occhio c’è la trave? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello».


Togli prima la trave dal tuo occhio
Questo monito del Signore è tanto importante e attraversa in lungo e in largo la nostra esistenza. Sì, perché anche noi siamo tanto propensi a cogliere e condannare quel che di difettoso vediamo nei nostri fratelli e siamo altrettanto pronti scusare le nostre magagne.
Già Fedro, un antico scrittore romano, e prima di lui il greco Esopo, avevano detto che noi avanziamo nella vita con due bisacce: una che ci pende davanti con i difetti
altrui, l'altra, piena dei nostri difetti, dietro le spalle.
Per questo non li vediamo.
Gesù, con la metafora dell'occhio, evidenzia il suo andare al cuore della questione. Il nostro occhio, ossia il nostro modo di guardare come si comporta il prossimo, è malato, addirittura ostruito da una trave che deforma la vista.
E che cos'è la trave? È la mancanza d'amore, è il centrarci su noi, sull'arrogante pretesa di giudicare il nostro prossimo, nella pervicacia di crederci capaci - noi ostruiti dalla trave - di togliere quella che sta nell'occhio (=coscienza) dei fratelli.

Preghiera
Signore, tu ci consoli e ravvivi assicurandoci che, se ci tratterremo dal giudicare gli altri, tu e il Padre nello Spirito Santo ci avvolgerete, esenti dal giudizio, d'infinita misericordia. Che la nostra vita ti canti il grazie per il tuo additarci le vie della luce.